trilogia horowitz.jpg
Trilogia Horovitz, l’interessante e applaudito spettacolo presentato lo scorso luglio al Festival di Spoleto per celebrare il settantesimo compleanno di uno dei più prolifici autori del teatro contemporaneo americano Israel Horovitz, va in scena giovedì 14 gennaio al Teatro Cottoni di Nocera Umbra e venerdì 15 gennaio al teatro Clitunno di Trevi. Sono tre atti unici di straordinaria intensità, tradotti e messi in scena per la prima volta in Italia, L’indiano Vuole Il Bronx regia di Luke Leonard (Stati Uniti), Beirut Rocks regia di Hyunjung Lee (Corea), Effetto Muro regia di Andrea Paciotto (Italia), un progetto nato da una collaborazione internazionale tra Italia, Stati Uniti e Corea, sotto la direzione di tre registi che si confrontano sul tema del pregiudizio razziale, interpretati da Francesco Bolo Rossini, Giorgio Marchesi, Simonetta Solder, Enrico Salimbeni, Nicole Sartirani. Regista, attore, drammaturgo estremamente prolifico, Horovitz è presente sui palcoscenici di tutto il mondo fin dal suo esordio, avvenuto a New York nel 1968, dove nel giro di sei mesi hanno debuttato quattro sue opere. Tre di queste furono presentate lo stesso anno anche al Festival di Spoleto, con un cast di attori che comprendeva i giovanissimi Al Pacino e John Cazale. Nelle tre decadi successive, Horovitz ha sempre mantenuto la sua posizione di prima linea nella drammaturgia statunitense. In L’Indiano vuole il Bronx Gupta, l'indiano del titolo, è appena arrivato dal suo paese natale per visitare il figlio che vive a New York. Non parla altro che Hindi e solo alcune parole straniere. Mentre aspetta un autubus per il Bronx, si avvicinano due giovani, Joey e Murph, che cominciano a prenderlo in giro. Le provocazioni e gli insulti iniziali, gradualmente portano ad una escalation di rabbia e violenza. Beirut Rocks si svolge interamente nella stanza di un Hotel a Beirut, durante la guerra tra Israele e gli Hezbollah del 2006. I personaggi sono quattro studenti di università americane, che si trovano in Libano per un periodo di vacanza-studio. Vista l’emergenza vengono radunati in questo luogo in attesa di essere evacuati. Tra loro scoppia un forte conflitto, che coinvolge in maniera particolare un ragazzo di origine ebraica ed una ragazza nata in Palestina. Horovitz ha scritto Effetto Muro nel 2009 come risposta ad un testo molto controverso della drammaturga inglese Caryl Churchill (Seven Jewish Children). Un testo breve ma molto inteso. Due uomini, un soldato e un giovane professore universitario a cui è stata uccisa la famiglia durante l’attacco kamikaze su di un autobus, si incontrano all’alba di fronte ad un posto di controllo militare del confine di fronte a Ramallah. Per informazioni e prenotazioni ci si può rivolgere telefonicamente, fino al giorno precedente lo spettacolo, presso il Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria, tutti i giorni feriali, dal lunedì al sabato, dalle 16 alle 19, al n°075/57542222. E’ possibile acquistare i biglietti on-line sul sito del Teatro Stabile dell’Umbria www.teatrostabile.umbria.it. Condividi