Per la Fp-Cgil di Perugia Igor Bartolini Per la Fp-Cgil Asad Andrea Zanchi Questa organizzazione sindacale è venuta a conoscenza in maniera del tutto informale del fatto che in data 8 gennaio 2010, la società cooperativa sociale A.S.A.D. (che conta complessivamente circa 550 soci lavoratori) ha manifestato l’intenzione di richiedere la cassa integrazione in deroga per alcuni operatori del servizio Easp di Gualdo Tadino. Riteniamo tale atteggiamento del tutto incomprensibile sia nel merito sia nel metodo. Nel merito: vogliamo porre all’attenzione di tutte le autorità preposte al controllo ed alla vigilanza del sistema di affidamento dei servizi che l’appalto in questione è partito in data 1 gennaio 2010. Vogliamo stigmatizzare l’atteggiamento che la dirigenza di questa cooperativa ha nei confronti dei servizi sociali se, nell’arco di dieci giorni dall’aggiudicazione dell’appalto, ha già provveduto a manifestare la volontà di richiedere la cassa integrazione in deroga. Le criticità evidenziate, che dovrebbero portare alla cassa integrazione, potrebbero nascondere un illegittimo affidamento, una gara d’appalto non calibrata sui bisogni reali. Oppure potrebbero evidenziare una incapacità dell’impresa stessa nell’organizzare il lavoro. In ogni caso, davvero non si comprenderebbero i motivi di tale scelta se mai dovesse venire formalizzata!! Vorremmo ricordare tra l'altro che il territorio di Gualdo Tadino sta già vivendo un’altra crisi strutturale legata alla “quasi chiusura” della azienda Merloni. Inoltre, non abbiamo ancora avuto visione dei piani di ristrutturazione che Asad vuole porre in essere per quanto concerne la folta dirigenza che la caratterizza. Da parte nostra, come organizzazione sindacale, ci siamo dati una linea nella quale riteniamo fondamentale, per il mondo della cooperazione sociale, la centralità dei servizi. Per questo, come concordato nei tavoli regionali, la cassa integrazione in deroga, se necessaria, va prevista prioritariamente per la tecno-struttura (ovvero la dirigenza). Da sempre stiamo chiedendo una revisione degli organigrammi delle imprese sociali, ritenendo fuori dal tempo e soprattutto fuori dai conti, in un periodi di crisi, il permanere di ampie e sovradimensionate tecno-strutture. Nel metodo: E’ inaccettabile da parte della nostra organizzazione che si possa avanzare un’ipotesi di utilizzo della cassa integrazione in deroga senza un previo confronto tra le parti. E’ ancor di più inaccettabile rispetto alla situazione dell’EASP di Gualdo, visto che l’appalto sottoscritto è appena partito. Evidenziamo quindi la necessità di avviare un normale confronto per comprendere meglio le eventuali difficoltà e definire congiuntamente le soluzioni. Condividi