Ma il mercato del Perugia calcio punta al rafforzamento o alla monetizzazione?

di Marco Casavecchia Vorremmo che fosse un mercato di rafforzamento, fatto di acquisti, anche pochi, ma mirati, e non un mercato di cessioni eccellenti. I rumors che vogliono Benassi, Bondi e Raimondi, appetiti da altre squadre è bene che rimangano tali. Scambi, se necessario, o prestiti ma, a meno di offerte irrinunciabili, si resista alla tentazione di fare cassa, cedendo i pilastri di questa squadra. Le offerte, poi, per essere irrinunciabili, a nostro modesto avviso, dovrebbero prevedere: minimo un giocatore nello stesso ruolo o, meglio ancora, la partenza del nostro solo a fine stagione, in aggiunta, un altro che vada a coprire qualche ruolo scoperto o a rafforzare un reparto con evidenti carenze e, in più, soldi. Fa bene, il DS Marcaccio a resistere alle lusinghe del Vicenza, che per Benassi vorrebbe “cavarsela” con la cessione di Margiotta ed il prestito di Magallanes. Per Bondi e Raimondi, crediamo poi si debba, quanto prima, intavolare il discorso relativo al rinnovo del contratto; che senso avrebbe, infatti, ambire alla promozione, sapendo di dover rinunciare ai pezzi migliori, capaci di fare la differenza anche in una categoria superiore? Non vogliamo certo insegnare il mestiere a nessuno, tanto meno a Marcaccio che, fin qui, con un'eccezione (anche se lui è convinto del contario), crediamo abbia ben operato, temiamo solo un’altra cosa … la carenza di “pecunia” da parte della società e, quindi, il bisogno di monetizzare, vendendo qualche pezzo pregiato. Il rischio c’è, e se è pur vero che parliamo di gente che merita la B, come minimo, vorremmo che a disputarla fosse con le maglie biancorosse. Buon Grifo a tutti.