La decisione dell'Esecutivo regionale rappresenta l'estrema ripetizione di un tentativo già fallito: quello di trovare una soluzione ''condivisa'' da parte della cosiddetta commissione dei saggi: è il commento del deputato umbro Walter Verini alla decisione dell'esecutivo, che si è riunito oggi, di ''proseguire il confronto all'interno degli organismi dirigenti del Pd dell'Umbria per arrivare, nel più breve tempo possibile, a formulare una proposta condivisa per la candidatura del Pd alla guida della giunta regionale''. ''All'indomani di quel fallimento - afferma Verini in una nota - Mauro Agostini, con trasparenza, annunciò la sua candidatura mettendola a disposizione di tutto il partito, insieme alla raccolta di firme per le primarie scelte unitariamente a suo tempo e fissate per il 24 gennaio. Oltre 1700 iscritti al Pd umbro hanno sottoscritto la sua candidatura dimostrando fiducia nelle regole-base che fondano la vita democratica del Pd''. ''A questo punto - prosegue Verini - io credo che la possibile soluzione su cui creare convergenze non possa che essere quella del candidato alla primarie Agostini. Se incomprensibilmente, ciò non dovesse avvenire, c'è solo una strada, come ribadito più volte anche da Ignazio Marino:quella delle primarie. Chiedendo la disponibilità a riaprire i termini per la presentazione delle candidature alle primarie, celebrare le stesse con trasparenza, lealtà e competizione unitaria''. Secondo Verini, ''altre ipotesi rischierebbero di apparire non solo come gravi lesioni dei principi dello statuto e dei diritti di 1750 iscritti al partito, ma anche come concessioni a piccole manovre di basso profilo che ricorderebbero le pratiche della vecchia politica''. Condividi