Il Capogruppo PRC-SE Gianluca Graciolini Proprio in questi giorni molti tra noi hanno potuto scorrere più volte, su una emittente locale, le immagini festose e le interviste dei vincitori delle ultime elezioni amministrative di Gualdo. La prima impressione che abbiamo ricevuto da quei momenti in cui sembrava che a Gualdo potesse arrivare da un minuto all'altro San Silvio da Arcore a suggellare l'avvento di un'Era Nuova è stata quella dello stridore fra quei momenti e l'azione politico-amministrativa concreta della Giunta. I propositi rivoluzionari del primo momento hanno infatti subito lasciato il passo alla gestione dell'esistente e all'immediata dismissione delle tante promesse elettorali: acqua e cave su tutto. La politica degli annunci e degli spot di questa Giunta sembra dunque proseguire anche nel 2010. Il Patto sociale del Sindaco, le cui carte siamo voluti andare a vedere nell'incontro del 23 dicembre, è un ulteriore bluff. Non c'è nessun asso nella manica: neanche a voler barare. E' solo una boutade per tentare di rimediare alle tante figuracce sulla vicenda Merloni, per prendere tempo e per stemperare le pressioni che inevitabilmente si scaricano in tempi di crisi e di mancanza di lavoro anche sull'amministrazione locale. Per non parlare di quelle più politiche nei confronti del Governo nazionale che se sta facendo qualcosa contro questa crisi è solo per gettare alle ortiche le residue tutele sul lavoro dipendente. Quanto a commentare le promesse sugli atti che la nuova Giunta avrebbe dovuto compiere nei suoi primi cento giorni, sarebbe come sparare sulla Croce Rossa. La Scuola di Musica? In conferenza stampa si risponde con l'annuncio dell'ultimo annuncio sull'annuncio del primo annuncio fatto ad urne chiuse. La ridestinazione dell'ex-Ospedale Calai? Sei mesi di vuoto di idee e di probabili e forti diversità di vedute al loro interno hanno partorito solo la richiesta di riattivare il Tavolo con Regione ed ASL che dal punto di vista istituzionale non era in verità mai stato chiuso. Senza grandi sforzi, almeno nell'immediato, e con la solita predisposizione agli spot hanno potuto fare a meno del gettito della TOSAP sui passi carrabili. Due parole di apprezzamento vanno invece alla determinazione del Sindaco sulla chiusura delle due piazze centrali alle automobili e per la riapertura degli uffici pubblici comunali in orari più disponibili al pubblico. Per il resto tanti soldini spesi per feste, festicciole e luminarie e non un euro contro la crisi magari a sostegno di qualche progetto imprenditoriale innovativo da recepire o da promuovere e senz'altro a favore di quelle famiglie più in difficoltà per la perdita del posto di lavoro. Quanto alle vicende più politiche Morroni, la Monacelli & Co. hanno voluto sminuire la portata delle tante divisioni e delle molteplici figuracce fatte in questi soli sei mesi grazie quasi esclusivamente all'azione del nostro Partito. Hanno raccontato che trattandosi di questioni di carattere generale non relative all'azione amministrativa ci si può anche dividere ammettendo di fatto che questa Giunta è ben salda non tanto sui principi o sulla politica ma solo sulle poltrone da condividere e spartirsi. Acqua pubblica e cave non ci sembrano, in verità, questioni da sesso degli angeli ma questioni molto concrete su cui questa Giunta e questa maggioranza hanno continuamente battuto il naso. In ogni caso queste questioni denotano soprattutto da parte della Monacelli e dei suoi sostenitori, a partire dall'italovalorista capogruppo Cambiotti, la totale dismissione dei loro principali impegni con l'elettorato. Come a dire la solita storia a cui oramai ci ha reso avvezzi Nostra Signora di Gualdo: nè di destra nè di sinistra ma per il bene mio in primo luogo, di Gualdo, se ci scappa, in seconda battuta. Volendo tradurre il concetto dal linguaggio di una politica solo apparentemente nuovista ma ben saldo nei crismi letterari del più antico doroteismo di marca democristiana al linguaggio sicuramente più concreto e vissuto delle riflessioni del nostro Gramsci: "Francia o Spagna, purchè se magna!". Per essere più vicini alle sensibilità religiose della bionda Vice sindaco possiamo scomodare anche il Vangelo. Ma non crediamo che da questo abbia appreso tutti i suoi insegnamenti. Sicuramente la Monacelli non ha fatto suo questo cristiano invito: "il tuo sì sia sì, il tuo no sia no". In questi primi sei mesi della Nuova Era di Gualdo ha preferito il più democristiano: "il potere logora chi non ce l'ha". Non sempre è così: soprattutto quando non ci sono i soldi e quando non si vogliono compiere scelte anche forti e non sempre, almeno immediatamente, popolari. E non parliamo certo delle cave che è una scorciatoia per rimpinguare le casse in spregio all'ambiente, alla qualità della vita, ai diritti del lavoro e ad ogni idea seria e nobile per un nuovo modello di sviluppo su cui incamminare la nostra Città. Ma questa è un'altra storia su cui Rifondazione Comunista sta lavorando e su cui illustrerà le sue prime proposte in una conferenza stampa prevista per il 14 gennaio. Condividi