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''Una nuova candidatura largamente condivisa'' e un 'no' alle primarie ''come pura contrapposizione''. E' quanto si afferma in un comunicato della lista ''Riformisti per l'Umbria'' (cioè la lista del segretario provinciale Alberto Stramaccioni) che denuncia anche ''la pericolosa deriva che ad oggi produce solo sfiducia e sconcerto negli elettori e nei militanti''. ''Fin dall'origine della nostra proposta - è detto nel comunicato - ci eravamo posti l'obbiettivo di indicare un progetto politico in grado di superare lo scontro fra le mozioni e le correnti del PD dell'Umbria per una nuova stagione di riforme e di modernizzazione. Oggi più che mai è necessario prendere atto che il conflitto interno sta progressivamente degenerando, riducendo lo spazio per una discussione politica e programmatica all'altezza delle sfide che interrogano la società regionale. Occorre coraggio e senso di responsabilità per uscire da questa situazione''. ''Per queste ragioni - secondo i Riformisti – è innanzitutto inaccettabile la protervia di chi intende destrutturate le regole democratiche e statutarie del partito, avendo a cuore esclusivamente la tutela degli attuali assetti di potere. Inoltre ci appare improprio l'uso delle primarie, come strumento di pura contrapposizione, inevitabilmente destinate a logorare la nostra credibilità e coesione''. ''Da parte nostra - conclude il comunicato - ci impegniamo a ricercare una nuova candidatura, la più unitaria possibile, che raccolga un largo consenso all'interno del PD, così come espresso dall'intera Assemblea regionale del 29 dicembre su proposta del Segretario regionale. Riteniamo che questa sia l'unica strada possibile per costruire la più larga unità del PD, uscendo dalla pericolosa deriva che ad oggi produce solo sfiducia e sconcerto negli elettori e nei militanti del Partito Democratico e nell'intera comunità regionale''. Condividi