di Daniele Bovi
C’è da dire che l’ala franceschiniana l’aveva pensata fitta, senza però fare i conti con l’oste, che in questo caso vestiva i panni di Maria Rita Lorenzetti. A far scendere in campo la presidente (cosa su cui peraltro nutre più di un dubbio pure qualche bersaniano) è stata la constatazione che quelle 1700 firme sbandierate dall’ex tesoriere nazionale Agostini ieri sera intorno alle 20, non servivano solo a sostenere il buon Mauro ma anche due altri candidati, tutti di area franceschiniana. I nomi? Quelli dell’ex sindaco di Spoleto Brunini e quello dell’onorevole Giampiero Bocci. E visto che il termine per candidarsi alle eventuali primarie scadeva ieri sera alle 20, se la presidente non avesse dato il via all’operazione “Lorenzetti per l’Umbria” a giocarsi l’eventuale partita sarebbero rimasti in tre. E buonanotte ai bersaniani. E così si è arrivati in fretta e in furia alla candidatura della Zarina di Foligno.
La situazione, in attesa della riunione della segreteria di oggi pomeriggio, rimane alquanto ingarbugliata. Per il momento, come detto, per le eventuali primarie rimangono candidati Agostini e la Lorenzetti, anche se in molti giurano che nel giro di pochi giorni una mediazione verrà trovata intorno ad una terza figura. L’unica che può far cadere eventuali veti incrociati, anche se per il momento l’identikit rimane un mistero. L’ala franceschiniana però è pronta già da oggi pomeriggio ad alzare le barricate intorno alla candidatura della presidente statuto alla mano: per un terzo mandato serve il sì del 66% dei delegati dell’assemblea regionale del partito. E la risposta che viene dall’altra parte è abbastanza semplice: “Il 66 non ce l’avremo, ma il 50 più uno sì”. Il documento con il quale la Lorenzetti ha deciso di scendere in campo infatti è stato sottoscritto da 130 delegati (su un totale di 250). La guerra di posizione dunque, dopo l’escalation dell’ultima settimana va avanti. E in questo quadro assumono una certa importanza anche le vecchie casacche di appartenenza, quelle di Margherita e Ds. Con le due province in mano a due margheriti come Polli e Guasticchi possibile che i vecchi Ds gli lascino anche la Regione?
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