Dal sito dazebao.org: "BARI – Sembrava che la matassa cominciasse a sbrogliarsi ma evidentemente la strada del Pd verso le elezioni regionali e una vera e propria via crucis. E' Francesco Boccia il candidato del partito di Bersani per le regionali in Puglia. Il suo nome esce al termine del vertice romano a cui hanno partecipato il vicesegretario Enrico Letta, il coordinatore della segreteria Maurizio Migliavacca e i rappresentanti locali del partito, a partire dal segretario regionale Sergio Blasi. Assente, invece, il segretario nazionale Pierluigi Bersani. Il suo nome era già comparso in questi lunghi e tribolarti giorni del Pd. Ora c’è la sanzione ufficiale. Deputato democratico, Boccia, 41 anni, economista, è pugliese originario di Bisceglie. Viene dalle fila della Margherita ed è dato come un uomo vicino ad Enrico Letta. Il 16 gennaio del 2005 si è candidato alle elezioni primarie dell'Unione per decidere il candidato presidente della Puglia. Vinse sul filo di lana Nichi Vendola per pochi voti. Boccia riportò infatti 38.894 voti (49,2%) . Avrà di nuovo a che fare con Vendola cui si rivolge dicendo: “Ci confronteremo sui numeri e sui contenuti. Confidiamo di parlare sul bene della Puglia e non su alchimie tattiche che non ci porterebbero da nessuna parte”. Dal Pd riceva il “mandato pieno” per ricercare una ampia convergenza politica sul suo nome". Mandato pieno significa che non ci saranno primarie? Sembrerebbe di no perché lo stesso Boccia dice “ci confronteremo sui numeri”. Dalla scenario comunque non scompaiono i nomi di Nichi e anche quello di Emiliano, sindaco di Bari che si sarebbe candidato solo se fosse stata modificata la legge elettorale in modo da consentirgli di mantenere la fascia tricolore fino al momento del voto. Allora mandato pieno, vicenda chiusa, un po’ di respiro per Bersani e il Pd alle prese ancora con il caso regione Lazio? No, all’interno del partito partono subito i bastian contrari. Il senatore Alberto Maritati e Paola Concia ricordano come Vendola ed Emiliano siano ancora in predicato. "Nessuno di questi è escluso - dice Maritati - così come non sono escluse le primarie". Concetto rilanciato dall'assessore regionale al Lavoro della Puglia Michele Losappio di Sinistra Ecologia e Libertà, la formazione politica guidata da Vendola: "Senza le primarie non si può rimuovere la candidatura del Presidente della Regione. A meno che non si voglia determinare la rottura della coalizione con l'amputazione a sinistra". La prima mossa di Boccia sarà rivolta all’Udc. Il partito di Casini, più volte si è dichiarato disponibile ad allearsi con il centrosinistra, ma aveva posto il veto alla candidatura di Vendola. Di Pietro si era dichiarato più possibilista anche se il nome del governatore non era proprio quello che lo rendeva più felice. I centristi i cui voti sarebbero essenziali per riconquistare la regione per ora tacciono. I dirigenti pugliesi dell’Udc si riuniranno domani martedì. “Aspettiamo – affermano - un'indicazione chiara e conclusiva su una vicenda che non può essere procrastinata all'infinito". Ma voci di corridoio fanno sapere che i tempi non saranno brevi. C’è ancora in piedi la vicenda Lazio: l’Udc, se in Puglia si allea con il centrosinistra, potrebbe scegliere la Polverini a Roma, candidata della destra." Condividi