E' stimato in circa 100 milioni di euro, da Confesercenti Umbria, il giro d'affari dei saldi che partiranno giovedì prossimo in tutta la regione. Si prevede una spesa media a famiglia di 290 euro, di cui 220 euro per scarpe, giubbotti, maglie ed altri generi di vestiario. Sette umbri su 10 aspettano i saldi per gli acquisti più importanti, il 28 per cento acquista nel centro città, il 30 dove capita, il 22 nei centri commerciali.
Per i negozianti del settore moda - dice Confesercenti in una nota - sarà un'occasione significativa per superare il calo dei consumi registrato negli ultimi tempi, mentre i consumatori avranno l'opportunità di fare qualche buon affare acquistando a prezzi ridotti fino al 50 per cento i capi stagionali.
''I saldi sono un momento rivitalizzante per i consumi - sottolinea il presidente regionale Fismo-Confesercenti, Gianfranco Urbani - ma quest'anno in particolare ci si aspetta che facciano da volano per invertire la tendenza e rilanciare la domanda interna. La difficile situazione economica e il calo del turismo hanno prodotto un clima di incertezza e di sfiducia tra le famiglie umbre che ha causato una contrazione dei consumi, soprattutto nel settore della moda''.
Per Urbani ''la liberalizzazione dei saldi non è una soluzione in quanto non favorirebbe nessuno ed anzi finirebbe con il cancellarli di fatto. Gli esercenti, soprattutto se titolari di piccole e medie imprese, hanno tutto l'interesse a sfruttare l'occasione dei saldi per accontentare la propria clientela e crearne di nuova''.
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