di Nicola Bossi
Nella regione delle (troppe) acque minerali l'Unesco aveva deciso comunque, magari come gesto di sfida, di portare il sottosegretariato internazionalizzazione sulla tutela e valorizzazione dell'acqua di tutto il mondo. L'Umbria aveva un riconoscimento serio. Gli umbri credevano di aver ottenuto un ottimo ente che proteggesse anche le loro acque. La regione aveva messo a disposizione Villa Colombella e l'Unesco dopo il protocollo di intesa aveva già inviato a Perugia i suoi uomini. Tutto fatto. No, purtroppo. A denunciare uno strano ritardo
sulla ratifica del protocollo d'intesa è stato il capogruppo del Pd, Giampiero Rasimelli, che ha raccolto il consenso di tutti i capigruppo su un ordine del giorno passato in consiglio a maggioranza. ''Il presidente della Regione Umbria - ha spiegato Rasimelli - ha inviato una lettera al ministero dell'Ambiente per conoscere i motivi di un ritardo ormai sono prossimo ai 12 mesi. Gia' lo scorso 5 febbraio il ministero degli Esteri aveva trasmesso a tutti i soggetti interessati il documento di ratifica del protocollo di intesa. Pensando a tempi rapidi l'Unesco e la Regione avevano sia attivato la sede di Villa Colombella a Perugia sia il trasferimento del sottosegretariato del Wwap''.
''Non si conoscono i motivi di questi ritardi - ha continuato
il capogruppo del Pd - ma cosi' facendo si rischia di far
rimettere in discussione questa decisione dell'Unesco con grave
danno per il prestigio nazionale dell'Umbria''. Da qui la
richiesta al presidente della Provincia, Guasticchi, di
''attivarsi con tutte le altre istituzioni per superare questa
fase di crisi del progetto''.
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