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ORVIETO - Il jazz e' una questione di famiglia per i Clayton. Il padre, John, famoso contrabbassista, incontra sui palchi di Umbria Jazz Winter il figlio, Gerald, pianista piu' che emergente. Due generazioni a confronto in una formula, il duo pianoforte-contrabbasso, che richiede una profonda conoscenza reciproca. Avere lo stesso dna evidentemente aiuta; in piu' i due artisti sono favoriti, nella loro intesa, dal condividere una analoga visione della musica perche' Gerald, venticinquenne, sembra, come molti altri giovani jazzmen di oggi, incline a ripercorrere i sentieri gia' noti della classicita' piuttosto che avventurarsi per strade inedite. I concerti orvietani dei due Clayton prima di tutto mettono in mostra il ruolo centrale di John: il suo splendido strumento, che prima di arrivare a lui era appartenuto al suo maestro, lo scomparso Ray Brown, e' il solido pilastro che qualsiasi solista vorrebbe avere alle spalle, a partire dal fratello Jeff, sassofonista (i due fratelli Clayton hanno appena inciso un cd in odore di Grammy come miglior disco jazz, ed il pianista e' naturalmente Gerald). Del giovane Gerald si appezza il tocco morbido ed elegante, frutto evidente di buoni studi accademici. L'impressione e' che sia un pianista di grandi potenzialita' che probabilmente non ha ancora espresso il meglio di se'. La performance del duo e' stilisticamente pregevole, mentre assolutamente fuori dall'ordinario e' il duo che John mette in scena con un altro contrabbassista, John Patitucci, vero virtuoso dello strumento. Due contrabbassi senza nient'altro intorno non sono uno spettacolo consueto. Colpisce la naturalezza nel creare melodia, mentre l'abilita' ritmica non e' certo un segreto per un bassista jazz di livello. Ascoltare Patitucci (a lungo nel trio di Chick Corea e nel quartetto di Wayne Shorter) quando ricorre all'archetto fa venire in mente un musicista che suona le Suite per solo violoncello di Bach. Forse il duo e' la vera sorpresa positiva del festival, e la qualita' della musica viene apprezzata un pubblico piu' numeroso di quanto ci si potesse aspettare, per una formula cosi' insolita. Umbria Jazz Winter si concludera' domani. Condividi