PERUGIA – L’orchestra d’archi de “i Solisti di Perugia” suonerà, mercoledì 6 gennaio 2010 alle 17, presso la Chiesa dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia. Il programma del concerto, organizzato dalla Fondazione Perugia Musica Classica Onlus, prevede musiche di Antonio Vivaldi e di Arcangelo Corelli. Segnatamente, del grande compositore veneziano, sono in cartellone: “Concerto in re maggiore RV 564” per due violini, due violoncelli, archi e basso continuo; “Concerto il sol minore Rv 417”, per viola, archi e basso continuo e il “Concerto il sol minore RV531” per due violoncelli, archi e basso continuo. Di Arcangelo Corelli, invece, il “Concerto grosso in sol minore op.VI n° 8” «fatto per la notte di Natale»
I tre concerti di Antonio Vivaldi in programma, i cui manoscritti sono stati scoperti soltanto alla fine degli anni ’20 del secolo scorso, fanno parte della grande raccolta donata dai mecenati Roberto Foà e Filippo Giordano alla Biblioteca Nazionale di Torino. Due dei concerti sono per organici insoliti nella produzione vivaldiana. Il concerto di apertura: Concerto in re maggiore RV 564 è una di soltanto due pagine che hanno per solisti due violini, due violoncelli mentre il successivo, il Concerto in sol minore RV 417, che sarà eseguito sulla viola, è in realtà uno dei 27 concerti scritti da Vivaldi per il violoncello. L’ altro concerto, il Concerto in sol minore RV 531, è invece l’ unico che è pervenuto per una coppia di violoncelli solisti. Ciascuna delle composizioni ricalca quella forma tripartita che sarà tipica del concerto solistico dell’Ottocento, con due tempi esterni in tempo veloce e un movimento centrale in tempo moderato. Il modello vivaldiano si trasmise soprattutto in Germania dove fu adottato da Johann Sebastian Bach, trascrittore di varie composizioni del veneziano per organo e cembalo. Assimilato a sua volta dai figli maggiori di Bach, divenne il prototipo del Concerto dell ’epoca classica che fu di Haydn, di Mozart e di Beethoven.
Il Concerto Grosso in sol minore op. VI n. 8 “fatto per la notte di Natale” di Arcangelo Corelli è il più noto dei 12 Concerti grossi op. VI pubblicati nel 1714, un anno dopo la morte del compositore. Il titolo “fatto per la notte di Natale” e la Pastorale conclusiva è l’ esempio più celebre di una lunga tradizione musicale ispirata all’Adorazione dei Pastori, come narrata dal Vangelo secondo Luca.
Il Concerto Grosso è una forma tipica del 17esimo e 18esimo secolo dalla quale si svilupperà il concerto solistico per strumento ed orchestra. Una forma musicale del medio barocco italiano, basata, come la Sonata barocca, sull' alternanza tra movimenti lenti e veloci, ma caratteristica per il suo organico strumentale, che ne determina anche l' originalità strutturale. L'organico strumentale, infatti, è suddiviso in due sezioni, di diversa consistenza: il Concertino e il Concerto grosso o Tutti. La prima è composta di norma, come nella sonata a tre, da due violini e un violoncello come basso; la seconda da vari strumenti ad arco in uso all'epoca (violini, viole, violoncelli, talora una viola di basso o un contrabbasso), e dallo strumento a tastiera che realizza il basso continuo. In gioco, nel Concerto Grosso, la grande architettura dei “pieni e dei vuoti”. Ed è proprio per questo che, gran parte della critica ha associato questa forma espressiva all’arte barocca. In realtà il Concerto Grosso è il collegamento tra la piccola e la grande orchestra.
Il concerto di mercoledì 6 dicembre 2010, è ad ingresso libero ed è stato realizzato con il sostegno e la solidarietà di Coop Centro Italia e la collaborazione della Direzione generale dell’Ospedale “Santa Maria della Misericordia”.
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