PERUGIA –“Ho letto – afferma in una nota ll Vice Presidente del Consiglio Provinciale d Perugia Franco Granocchia - in diversi organi d informazione e sul Web una storia non proprio edificante sul “Tacito”. Uno dei più importanti treni che parte da Perugia. Speravo che la direzione delle ferrovie desse una spiegazione. Ma fin ad oggi non ho visto nulla e sono quindi costretto a chiedere spiegazioni sull’accaduto. Il treno dovrebbe arrivare a Fontivegge poco dopo le 11,00 della notte. Ma, durante il periodo della neve, è arrivato a Perugia alle 3,00 del mattino con quasi 4 ore di ritardo. E’ già una bruttissima notizia, ma non è l’unica e, purtroppo, non è la più inquietante. E’ partito da Milano con 74 minuti di ritardo perché sembra che non si riuscisse a chiudere tutte le porte. Poi decine di passeggeri sono stati costretti a trasbordare perché le loro carrozze non corrispondevano agli standard minimi. E questo la dice lunga su come le Ferrovie Italiane considerano un capoluogo di regione come Perugia. Se questa è la situazione del principale treno che parte da Perugia, mi domando che c’è su quelli ordinari. Infine la cosa più incredibile di tutte. Alle tre di notte la stazione di Fontivegge era chiusa e i sottopassi sbarrati. Decine di persone che erano venute per accompagnare parenti o amici a casa non sapevano da dove entrare. Alcuni di loro, ignari di tutto, erano giunti all’ora normale dell’arrivo del treno, cioè alle 11,00, per scoprire il forte ritardo del treno. Ma l’informazione diceva che il “Tacito” sarebbe arrivato alle 1 e 10. Sono tornati, puntualissimi, per quell’ora e si sono fatti due ore all’aperto, sui marciapiedi, in una giornata nella quale il termometro segnava 5 sotto zero. All’arrivo del treno un centinaio di persone ha dovuto, con tanto di bagagli al seguito, attraversare i binari a piedi. Alcuni anziani se la sono cavata per l’aiuto prestato loro da qualche giovane e da qualche immigrato volenteroso e gentile. Passati i binari tutti si sono dovuti incamminare per un “campo ghiacciato”. Testimoni raccontano di una signora che sarebbe scivolata e caduta per terra, fortunatamente con poche conseguenze. Mi chiedo come possano succedere cose di questo genere. Le FF.ss. sanno che c’è un treno in ritardo, che arriverà a notte fonda e non si preoccupano di tenere aperta la stazione? Dopo il disagio del viaggio anche quello dell’arrivo? Mi dicono gli addetti che a mezzanotte si chiude, chi c’è c’è e chi non c’è si arrangi. E che servizio è questo se non contempla anche le emergenze e i disagi, fra parentesi, provocati dall’azienda? (i viaggiatori non erano in ritardo, quello lo portava il treno). Una compagnia efficiente non solo avrebbe fatto trovare la stazione aperta, ma anche qualche mezzo di trasporto per alleviare i già gravi disagi sopportati dai passeggeri. Le stazioni sono servizi pubblici e non possono fare orario d’ufficio. E un’ultima cosa. Di fronte ad una simile odissea almeno un comunicato della Direzione di Perugia per chiedere scusa ai poveri passeggeri. Se non c’è il servizio almeno l’educazione. L’Assessore regionale Mascio si ricordi di queste cose quando firma il contratto di servizio, che passa bei soldini alle Ferrovie dello Stato”. Condividi