di Nicola Bossi Un colpo di coda della Giunta regionale in fatto di crisi abitativa per le famiglie. E stavolta l'assessore Damiano Stufara e il presidente dell'Ater di Perugia, Furio Benigni, hanno deciso di rivolgersi direttamente a quelle famiglie che non rientrano nella graduatoria delle case popolari pur avendo un reddito da fame. Un popolo questo che spesso si è sentito tradito dalle istituzioni. Con il Fondo regionale sull'affitto, previsto dalla Regione Umbria nel Piano triennale con stanziamento di 4 milioni e 500mila euro, si realizzeranno due graduatorie: la prima riguarderà le famiglie che hanno bisogno di un alloggio, la seconda quella dei proprietari di casa che mettono a disposizione i propri immobili. Per rendere gli affitti più agevoli è prevista la formula del contratto concordato che di fatto abbassa l'affitto dando agevolazioni fiscali al proprietario. Inoltre ai proprietari per ogni contratto stipulato la Regione e l'Ater daranno un contributo economico ai privati mentre alle famiglie in difficoltà i due enti garantiranno alcuni mesi di copertura in caso di mancati pagamenti da parte degli affitturari. Le “Ater” (Aziende territoriali di edilizia residenziale) provinciali di Perugia e Terni, alle quali è affidata la gestione dell’attività e delle relative risorse, hanno infatti emanato gli avvisi pubblici per l’individuazione nei due capoluoghi di immobili da destinare alla locazione a canone concordato i cui affittuari saranno successivamente selezionati attraverso appositi bandi. “Con il Fondo per l’affitto, che la Regione Umbria è la prima in Italia a sperimentare – sottolinea l’assessore alle Politiche sociali e abitative Damiano Stufara – diamo una risposta ancora più efficace al problema del disagio abitativo, intervenendo a sostegno di quelle famiglie che hanno un reddito che non consente di sostenere i costi di un affitto sul mercato libero, ma supera il tetto previsto per l’assegnazione di una casa popolare. A questo scopo, favoriamo l’incontro tra i proprietari che intendono concedere alloggi in locazione e nuclei familiari in condizioni di bisogno abitativo offrendo, inoltre, garanzie ai primi e agevolazioni per gli inquilini”. Condividi