Quale 2010 attende la politica italiana? Su questo tema interviene oggi il docente di Storia del pensiero politico all'Università di Perugia e considerato come "l'ideologo" di Fini, Alessandro Campi, con un pezzo su Libertiamo.it, il magazine online dell'omonima associazione presieduta dal deputato del Pdl Benedetto Della Vedova. ''In realtà non c'è una sola ragione perché le cose, nei prossimi mesi, vadano diversamente da come sono andate sinora'' scrive Campi, che aggiunge: ''Stiamo sulle barricate da quindici anni, a guardarci in cagnesco e a maledirci l'uno con l'altro, perché mai tutto dovrebbe cambiare all'improvviso? Basta invocare un inesistente e impossibile 'partito dell'amore' perché la politica in questo Paese prenda un'altra piega, più generosa e costruttiva?'' Per avere un'Italia ''operosa e volitiva, meno ingessata e chiusa in sé, meno vittima della paura più che dell'odio'' secondo il Professor Campi servirebbe ''una diversa classe dirigente, più qualificata e responsabile dell'attuale''.
''Manchiamo, noi italiani, di autostima, siamo inclini allo spirito di fazione'' - prosegue il Direttore scientifico di Fare Futuro - che descrive un paese assuefatto ''alla demagogia e al partito preso ideologico'' e ad un clima ''da perenne bar sport, da rissa permanente, che domina ormai nei salotti televisivi come nelle aule parlamentari. Come si può sperare che dall'oggi al domani cambi il mondo d'essere e di fare di un'intera nazione?''. Per Campi l'Italia potrebbe divenire diversa solo se avesse ''più memoria e più diffusa considerazione della propria storia''. Ma anche su questo ''come ci si può illudere più di tanto?''
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