di Luca Ponziani (da
www.dazebao.org)
ROMA - Rientrati dall'estero 95 miliardi di euro con lo scudo fiscale. Questi i dati diffusi in una nota del Ministero dell'Economia. I risultati a dicembre del contestato condono entusiasmano il dicastero di Tremonti, che nel documento diffuso decanta lo scudo fiscale come “uno straordinario successo, segno di forza della nostra economia e di fiducia nell'Italia.”
E un precedente che dovrebbe invertire nel futuro la tendenza alla fuga di capitali all'estero: 'Il tempo dei paradisi fiscali è finito per sempre - afferma il Ministero dell'Economia - portare o tenere i soldi nei paradisi fiscali non conviene più, né economicamente né fiscalmente. Il rendimento è minimo, il rischio è massimo”.
Sarà, ma intanto continuano a masticare amaro i contribuenti che pagano per intero le tasse e che non si vedono accordati trattamenti di favore. Al contrario degli “scudati”, che versando un misero 5% delle somme fatte rientrare mantengono anche l'anonimato, evitando quindi accertamenti fiscali sul patrimonio.
Intanto il dicastero dell'Economia plaude al bilancio dell'operazione scudo, che quantifica nella misura di oltre 6 punti di prodotto interno lordo e con un gettito per lo Stato di 4,75 miliardi di euro. 95 miliardi di euro il volume delle operazioni, il 98% del quale è fatto da rimpatri effettivi in Italia.
Cifre ancora provvisorie, visto che lo scudo è stato prorogato fino all'aprile 2010, con maggiorazioni di aliquota al 6% fino al 28 aprile, al 7% fino al 30 aprile, “termine ultimo e definitivo” per il Ministero: le previsioni parlano di altri 30 miliardi che potrebbero rientrare. Fino al prossimo condono.
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