di Ferdinando Pelliccia
Ad annunciare l'arresto di Nooshin Ebadi, docente presso la facoltà di Medicina dell'Università Azad di Teheran, è stata la stessa Shirin attraverso il sito dell'opposizione 'Rahesabz'. “Mia sorella, la dottoressa Nooshin Ebadi, è stata arrestata nella sua abitazione il 28 dicembre da agenti dell'intelligence e portata in carcere. Non so dove è detenuta e perché è stata arrestata”, si legge sulle pagine web del sito. Shirin spiega poi che la sorella non è stata mai impegnata in alcuna attività politica. Inoltre sempre attraverso le pagine web di 'Rahesabz' rivela che già due mesi fa la sorella era stata convocata dagli apparati di sicurezza ed in quella occasione le venne detto che doveva convincere la sorella a cessare le sue attività in difesa dei diritti umani, altrimenti sarebbe stata arrestata. Ma il regime iraniano dalle minacce è passato ai fatti.
Il premio Nobel Shirin Ebadi vive all'estero dove si è rifugiata dopo le proteste della scorsa estate seguite alle elezioni presidenziali dello scorso giugno. Avvocato e la voce più critica del regime iraniano all'Estero. “L'arresto di mia sorella, afferma la Ebadi, è un atto illegale. Il Paese ha bisogno ora di calma più che in qualsiasi altro momento e questo può essere ottenuto solo rispettando la legge. Ogni atto illegale avrà conseguenze negative”. Sembra che insieme alla donna sia stato portato via anche il suo computer.
Ieri la comunità internazionale ha espresso la sua forte preoccupazione per le violenze in Iran e il presidente Barack Obama ha lanciato un appello affinché vengano rilasciati i manifestanti arrestati. Il parlamento iraniano oggi ha condannato quelli che ha definito i commenti disgustosi fatti dai governi occidentali riguardo agli scontri avvenuti domenica. E stamani le autorità iraniane hanno compiuto un altro passaggio aprendo un inchiesta sulle presunte interferenze straniere. “Nei giorni scorsi diversi Paesi stranieri hanno avuto un ruolo decisivo nel fomentare le proteste scoppiate in questi giorni a Teheran e nelle altre principali città dell'Iran” ha infatti affermato il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Ramin Mehmanparast.
Mehmanparast ha inoltre spiegato che ci sono diversi giornalisti tra gli arrestati nel corso delle manifestazioni di domenica. Per loro l'accusa è di aver agito illegalmente. Tra questi c'è anche il giornalista siriano Reza al-Basha, inviato di Dubai Tv che risultava disperso dopo gli scontri dei giorni scorsi. Però la rivelazione più forte fatta oggi dal regime iraniano è stata quella che c'è anche un cittadino britannico fra i manifestanti arrestati. Lo rivela il sito web vicino al governo 'Rajanews'. “Questo britannico è stato arrestato dai membri dei servizi di sicurezza nei dintorni di piazza Ferdossi, nel centro di Teheran, mentre attaccava persone che partecipavano alle processioni di lutto per l'Ashura, si legge sulla pagina digitale. L'episodio si va a collegare con l'annuncio fatto sempre stamani dal portavoce del ministero degli Esteri, Mehmanparast che al più presto l'ambasciatore britannico a Teheran, Simon Lawrence Gass, verrà convocato presso il ministero degli Esteri iraniano per presentargli le proteste ufficiali del governo iraniano contro le dichiarazioni rilasciate da quello di Londra sulla violenta repressione delle proteste nel Paese. Ieri il ministro degli Esteri britannico David Miliband aveva elogiato il grande coraggio dimostrato dagli oppositori al regime di Ahmadinejad.
Recent comments
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago