PERUGIA - Si fonda sui numeri, ''positivi'', e sui diversi riconoscimenti raggiunti, la ''soddisfazione'' del direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Perugia, Walter Orlandi che questa mattina nella tradizionale conferenza stampa di fine anno ha tracciato i risultati dell'attivita' svolta.
Le cifre evidenziano infatti - e' stato detto - un bilancio 2009 in equilibrio e una sostanziale stabilita' dei ricoveri: i dimessi sono stati 43 mila 228 contro i 43 mila 81 dell'anno precedente. Il 75.7 per cento proviene dall'Asl di Perugia, il 12,5 da altre aziende sanitarie locali umbre, il 10.2 da fuori regione e l'1.5 sono stranieri. Commentando il dato sui fuori regione, Orlandi ha sottolineato ''l'eccellenza dell'assistenza'', aggiungendo che ''per il 2010 occorre lavorare ancora di piu' sulla qualita' piuttosto che sulla quantita'''.
La percentuale di dimessi per Asl di residenza conferma il trend dell'anno passato, con l'86 per cento riferito a quella di Perugia. I pazienti di fuori regione che si rivolgono all'ospedale di Perugia provengono soprattutto da Toscana e Marche, quindi Lazio, Puglia, Calabria e Campania. ''Bene'' anche l'alta specialita' che segna un lieve incremento. Cresce il numero di interventi chirurgici (18.500 contro i 17.423 del 2008), con 11 sale operatorie entrate a pieno regime.
Orlandi ha tra l'altro parlato delle liste di attesa. Ha ricordato come se e' vero che in alcuni casi si riscontrano tempi lunghi, e' altrettanto ''oggettivo'' l'aumento delle prestazioni specialistiche ambulatoriali passate da sette milioni 119 mila 709 a sette milioni 500 mila, con particolare riferimento a quelle di laboratorio che dai cinque milioni 160 mila 478 del 2008 si arriva a cinque milioni e mezzo.
Per il direttore, si assiste anche a una sorta di ''consumismo sanitario'' e all'affermazione della ''medicina difensiva per ripararsi da eventuali responsabilita' penali che comporta un 20 per cento in piu' di costi''.
Nel corso della conferenza stampa sono stati foriniti alcuni dati sull'attivita' di ostetricia che, al 28 dicembre 2009, registra due mila 79 parti (due mila 119 quelli del 2008), 749 cesarei (705 nel 2008) e due mila 139 nati (due mila 162 nel 2008); di questi 1.104 maschi (contro i mille 84 dell'anno precedente) e mille 35 femmine (mille 78 nel 2008); 60 gemelli (43 nel 2008). Cresce la percentuale di madri straniere, 28.7 contro 27.6.
L'attivita' di triage del pronto soccorso evidenzia 66 mila accessi, cinque mila codici rossi e gialli (i casi piu' gravi), 61 mila verdi e bianchi (quelli di minore gravita') e 180 accessi giornalieri.
Sul fronte dei riconoscimenti, si va dall'accreditamento istituzionale regionale a quello dell'European federation for immunogenetics del Centro di riferimento trapianti, alla informatizzazione della struttura, l'umanizzazione, ai tre bollini rosa per ostetricia e ginecologia e per l'arredo artistico bunker radioterapia oncologia.
''Tutto questo - ha concluso Orlandi - e' stato raggiunto grazie a una sinergia istituzionale, con l'Universita' di Perugia, la facolta' di medicina e gli operatori sanitari''.
E' stato sottolineato in particolare che l'American society of hematology di New Orleans ha decretato che la ricerca sul trapianto del midollo osseo dell'equipe del professor Massimo Martelli, responsabile del centro di ematologia dell'ospedale di Perugia, e' tra i migliori sei studi sui 10.000 presentati alla stessa struttura americana.
''Un tipico esempio di ricerca di traslazione dal modello animale all'uomo'' ha spiegato oggi il professor Martelli. L'esperto e' infatti intervenuto alla conferenza stampa di fine anno dell''azienda ospedaliera perugina.
In sostanza, nel trapianto di midollo osseo sono state utilizzate le cellule ''T regolatorie'' che consentono - ha detto il responsabile della struttura di ematologia - di ''controllare la complicanza della malattia del trapianto contro ospite. Le cellule, inoltre, favoriscono la rapida ricostruzione immunologica''.
Martelli ha parlato di una applicazione ''molto vasta'' di queste cellule. ''Le Treg - ha sostenuto - possono essere applicate in diversi settori, tra cui quello dei trapianti''. Dopo i risultati sui topi, la tecnica e' stata impiegata ''con successo'' e in ''via sperimentale'' anche sull'uomo.
''L'abbiamo sperimentata - ha detto Martelli - su pazienti sottoposti a trapianto di midollo da donatore familiare parzialmente compatibile: su 28 pazienti, 26 hanno beneficiato di un rapido attecchimento''. Il professor Martelli ha anche aggiunto che le Treg ''saranno applicate a breve, entro qualche anno''. ''Al momento - ha concluso -, siamo gli unici a usarle ed e' stata aperta una finestra su un mondo nuovo''.
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