Felice Berrettini
Coordinatore Comunale PD di Gualdo Tadino
Alla prossima consultazione regionale, per eleggere i consiglieri che dovranno poi rappresentare gli interessi degli umbri e quindi anche dei gualdesi, mancano circa 90 giorni….tanti, diranno i neofiti, di campagne elettorali; ….pochi, diranno al contrario, i cosiddetti esperti.
A quest’ultimi ci rivolgiamo, inviando loro, un messaggio estremamente chiaro: chiunque, uscito dal nostro partito per costituire liste indipendenti, o per confluire nella lista Di Pietro o in altre liste ancora, pensa di accaparrarsi il voto del nostro elettorato, si sbaglia di grosso.
L’elettore del Partito Democratico ha bisogno di un rappresentante del suo partito, e su questo il comitato direttivo sta già lavorando.
Chiunque afferma, quindi, che Gualdo ha bisogno di un rappresentante locale e che di conseguenza, anche se non proviene dal PD non importa, purchè sia gualdese, è bene sappia che il partito democratico non delegherà ad altri tale rappresentanza e tanto meno a soggetti politici che così comportandosi stanno dimostrando d’essere solo dei buoni maestri d’opportunismo politico (si esce da un partito, al momento opportuno, per entrare in un altro, con magari più garanzie di possibile elezione, con i voti però di partiti diversi da quello in cui si milita....una gran confusione).
Un chiarimento, doveroso, affinché ognuno sia consapevole che chi milita nel nostro partito lo fa per condividerne gli ideali, talvolta le delusioni, spesso le gioie, e non certo per ricavarne voti ad - personam, militando in un altro partito.
Se si vuole rappresentare gli interessi della città, utilizzando anche il voto di preferenza del nostro numeroso elettorato, il percorso è semplice: si propone la propria candidatura, dopodiché il partito, e solo questo, deciderà infine, attraverso i propri meccanismi di democrazia, se quella candidatura è ritenuta giusta o meno.
Noi pensiamo, che il “mero protagonismo”, il voler “apparire”, il non rispettare le semplici regole della democrazia, come quella del voto elettorale e d’appartenenza ad un partito, da qualunque parte esso venga, sia davvero un comportamento che mal si coniuga con l’impegno politico, ma, aggiungiamo, anche con ogni altro impegno civile.
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