Gianluca Graciolini
Consigliere comunale Prc
Il consiglio comunale di ieri è stata un'occasione persa per la nostra Città. Un'occasione persa per dimostrare che gli interessi generali dei cittadini gualdesi sono più importanti degli interessi deteriori di una certa politica. L'ennesima bruttissima figura della maggioranza gualdese non colpisce infatti per l'esito politico che la vicenda ha ulteriormente testimoniato, cioè la sostanziale liquefazione di essa, ma per la mancata convergenza su un tema, quello dell'acqua pubblica, posto nell'interesse esclusivo della collettività.
Per illustrare il nostro ordine del giorno che prevedeva la contrarietà al decreto Berlusconi-Ronchi e l'integrazione dello Statuto comunale con uno specifico articolo posto a salvaguardia dell'acqua come bene comune e pubblico non ci siamo dovuti preparare particolari argomenti: abbiamo largamente attinto allo stesso programma di Sandra Monacelli Sindaco, pardon Vice Sindaco, quello stesso documento che in campagna elettorale fu distribuito in tutte le case dei gualdesi.
In tutta risposta, per tentare di salvare anima, apparenze e improbabili coerenze, il gruppo guidato dall'italovalorista Cambiotti ha presentato un documento insipido che tentava di aggirare l'ostacolo vero della questione, cioè la modifica dello Statuto comunale, per esclusive ragioni di politica e di visibilità. Dando comunque per scontata la rottura della maggioranza su questa questione, hanno tentato di ridurre il danno e solo per esclusive ragioni di politica deteriore non hanno votato il nostro documento.
La nostra disponibilità a recepire in tutto o in parte l'intero emendamento di SMS l'avevamo già data in apertura del consiglio e l'abbiamo ribadita durante la sospensione dello stesso: l'unica nostra inflessibilità l'avevamo posta per salvaguardare l'obiettivo vero del nostro ordine del giorno che consisteva ovviamente nell'integrazione dello Statuto:
un bene pubblico e comune, il diritto ad essa è universale, i servizi ad essa legati debbono essere ritenuti privi di rilevanza economica.
Senza questo punto l'eventuale votazione del documento di SMS non avrebbe aggiunto né tolto nulla al dibattito sull'acqua in corso nel nostro Paese e non avrebbe dato alcun contributo reale ed efficace alla battaglia di civiltà, democrazia, solidarietà per l'acqua pubblica. Non avrebbe sortito alcun effetto volto a rendere efficace anche nel nostro Comune l'opposizione istituzionale, politica e sociale contro il decreto del governo che privatizza l'acqua. Perchè parlare di Ambiti ottimali e di gestione comunale, in presenza di una legge del parlamento che affida ai privati la gestione di acquedotti e reti e che spazza via in un sol colpo tutte queste discussioni non è altro che parlare di aria fritta e di sesso degli angeli. Questo esercizio mieloso di buone intenzioni e pensierini da libro Cuore era perfettamente inutile per quanto avrebbe mandato completamente in frantumi questa maggioranza, fatto questo comunque dimostratosi.
Si apprezzino pertanto gli intenti veri e la aperta disponibilità della nostra proposta volta non a strumentalizzare politicamente e tendenziosamente la questione ma a difendere limpidamente un principio ed una battaglia nell'interesse dei cittadini. La nostra Città, grazie alle contraddizioni, alle peripezie e alle spregiudicatezze latenti di questa maggioranza, alle improvvisate stupidaggini di Angelo Scassellati e alle solite assenze dei Progressisti per Gualdo, perde la possibilità di dimostrare i sentimenti, le opinioni, i pensieri profondi e diffusi della sua gente per l'acqua pubblica.
L'operazione verità su chi a Gualdo ha veramente a cuore l'acqua pubblica si è finalmente dispiegata, lasciando sul campo le spoglie di una maggioranza ridicola e le nullità di un progetto politico-amministrativo ampliamente svergognato che si regge solo col collante delle poltrone.
In questa occasione vogliamo ringraziare altresì il sostegno pieno del Partito Democratico al nostro documento e vogliamo segnalare l'alto profilo della consigliera di maggioranza, Simona Vitali che ancora una volta, al contrario dei suoi non degni alleati, ha dimostrato la sua capacità di discernere tra le amenità della politica più bassa e l'interesse dei gualdesi.
Rifondazione Comunista porterà avanti questa battaglia da subito. Il nostro Partito ha già aperto la campagna politica per la raccolta di firme per indire il referendum contro il decreto Berlusconi-Ronchi. Un referendum popolare che spazzerà via ogni intento privatizzatore del governo e ripristinerà nel nostro Paese il principio dell'acqua pubblica, nonostante Morroni, la Monacelli, Cambiotti e Scassellati.
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