PERUGIA - Il consigliere regionale Oliviero Dottorini, capogruppo dell''Italia dei valori, ha annunciato di aver presentato una interrogazione all'assessore alle Politiche sociali, Damiano Stufara, per chiarire alcuni aspetti relativi al bando di concorso per l'assegnazione di contributi per gli edifici residenziali, approvato dalla Giunta nello scorso ottobre e che prevede uno stanziamento pari a 3 milioni 840 mila euro. ''Il bando - afferma Dottorini in una nota - penalizza le famiglie meno abbienti e i progetti gia' avviati. Ci piacerebbe capire quali sono i motivi che giustificano un provvedimento che avvantaggia soltanto quelle realta' imprenditoriali che realizzano progetti solo in presenza di finanziamenti pubblici, mentre penalizza chi propone interventi per rispondere a bisogni abitativi a prescindere dalle date di pubblicazione dei bandi''. ''Siamo di fronte a un bando cucito su misura dei soliti noti?'', chiede Dottorini che aggiunge: ''Occorre fare chiarezza e assicurare che gli strumenti operativi messi in campo siano coerenti con i principi enunciati nella legge. I cittadini devono sapere come sono stati impiegati i fondi destinati all'acquisto o alla costruzione di case per le famiglie meno abbienti, perno principale della legge di edilizia residenziale pubblica''. ''Quello della casa, in particolar modo per le fasce deboli della popolazione - spiega l'esponente dell'Italia dei valori - e' un problema molto serio che richiede la necessita' di sgombrare il campo da ogni possibile dubbio sulla correttezza con la quale si attuano le politiche abitative della Regione. Non a caso la legge regionale 23 del 2003 in materia di edilizia residenziale pubblica stabilisce che la Regione deve promuovere politiche abitative tese ad assicurare il diritto all''abitazione ed il soddisfacimento del fabbisogno abitativo primario delle famiglie e persone meno abbienti e di particolari categorie sociali, anche attraverso lo strumento dell'autocostruzione. Il bando predisposto dalla Giunta invece, oltre ad escludere a priori tutti gli interventi iniziati prima di ottobre 2009, nonostante questi interventi rientrerebbero nel periodo di competenza previsto dal Programma operativo annuale 2008-2009, permette di accedere ai contributi anche a soggetti con un reddito convenzionale di 36mila euro, corrispondenti ad un reddito reale di 60mila euro. Soglie che difficilmente possono essere riferite alle fasce meno abbienti''. ''Inoltre - conclude Dottorini - individuare tra i criteri preferenziali la presenza di un giovane professionista con non piu' di 5 anni di iscrizione all'albo, criterio che privilegia l'inesperienza a scapito dell'esperienza, potrebbe indurre il sospetto che tale requisito incontri le caratteristiche di una specifica azienda potenziale beneficiaria dei contributi''. Condividi