BARI - Non c'e' pace nel Pd pugliese impegnato nella difficile scelta del candidato alle prossime regionali: oggi e' stata annullata l'assemblea regionale del partito, ufficialmente perche' l'organismo ''non e' stato messo nelle condizioni di poter avere un confronto sereno'' a causa della presenza nella sala di sostenitori di Nichi Vendola - molti dei quali iscritti al Pd - che poco prima, con volantini e striscioni, avevano manifestato, davanti all'ingresso dell'albergo dove si sarebbe dovuta tenere la riunione.
L'assemblea in un primo momento era stata aperta solo ai 126 delegati ma poi, dopo le proteste di chi faceva appello al regolamento, e' stata aperta dagli organizzatori a tutti gli esclusi: iscritti, manifestanti, giornalisti e operatori tv. L'assemblea - che gia' si presentava piena di fibrillazioni - avrebbe dovuto sciogliere il nodo Emiliano-Vendola: i 126 delegati avrebbero dovuto cioe' discutere e votare sulla candidatura del sindaco di Bari e presidente regionale del Pd, Michele Emiliano. Candidatura che consentirebbe l'allargamento della coalizione a Udc e Idv. Ma una parte del partito chiede di sostenere il presidente uscente Nichi Vendola (Sel), gia' sceso in campo ufficialmente e non disposto a fare un passo indietro.
In realta' sembra che a far precipitare di nuovo il Pd nel ''tutti contro tutti'', sia stato un sms inviato la scorsa notte dal sindaco di Bari, con il quale Michele Emiliano, ha chiesto ai delegati all'assemblea regionale del partito di esprimersi ''all'unanimita''' sulla ipotesi di una sua candidatura alla presidenza alla Regione Puglia, altrimenti rinuncera'. Una notizia resa nota sul suo profilo facebook dall'assessore regionale alla Trasparenza, Guglielmo Minervini (Pd), da sempre convinto sostenitore della candidatura del presidente uscente, Nichi Vendola.
Emiliano nell'sms spiega di non potere ''reggere una responsabilita' del genere senza unanimita''' e che, se questa non ci sara', sara' lui stesso a ''proporre all'assemblea un altro candidato e in particolare Vendola''.
Il rinvio dell'assemblea e' stato motivato, in una conferenza stampa convocata subito dopo l'annullamento dell'assemblea, dal segretario regionale del Pd, Sergio Blasi, e dal coordinatore della segretaria nazionale del partito Maurizio Migliavacca, che avrebbe dovuto presiedere i lavori dell'assemblea. Entrambi hanno attribuito la responsabilita' del rinvio alla ''manifestazione sicuramente organizzata''. ''Un fatto grave'', hanno detto. E per questo e' assolutamente ''da condannare''.
Evasive, pero' le risposte, a precise domande: sara' sempre Emiliano che il segretario regionale del Pd proporra' nella prossima assemblea? ''C'era la disponibilita' di Emiliano a rimettersi alla decisione dell'assemblea - ha detto Blasi - ma l'assemblea non e' stata messa nelle condizioni di potersi esprimere''. E ancora: ''Il candidato del Pd lo avrebbe scelto l'assemblea stasera se l'assemblea avesse potuto rispondere''.
Significativo l'appello di Magliavacca, una busta spedita praticamente a Vendola: ''Faccio un appello a tutto il centrosinistra pugliese, ai suoi massimi rappresentanti, perche' al di la' delle polemiche, delle rotture, dei fatti gravi che stanno avvenendo, prevalga uno spirito di responsabilita', verso il centrosinistra e la sua ambizione di continuare a governare''. Un centrosinistra che deve ritrovare ''la strada per la ricerca di un interesse e di una intesa comune''.
L'assemblea - ha assicurato Blasi - sara convocata presto: ''I tempi non saranno lunghi''. Da Brindisi, Vendola si limita a dire, a proposito della manifestazione dei suoi sostenitori: ''Io non dispongo di eserciti, non do' ordini, sono un militante appassionato, e' la vicenda che crea proteste''.
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