SAN GIUSTINO - Con un’ordinanza contingibile ed urgente che fa divieto di uso per scopi potabili e zootecnici dell’acqua proveniente dai pozzi privati nella frazione Lama emessa il giorno della vigilia di Natale, il sindaco di San Giustino Fabio Buschi estende l’area oggetto di divieto verso la zona «Peep, sulla destra di via della Stazione in direzione Selci Lama».
Il provvedimento fa seguito al risultato "positivo" di contaminazione di un solo pozzo posto in questa nuova area di rischio pertanto si è reso necessario assumere provvedimenti cautelari in attesa dei risultati degli accertamenti e delle verifiche predisposte dagli organi competenti. In tutto, chiariscono dall’Ufficio ambiente, sono 8 i pozzi risultati contaminati (sostanza inquinante del tipo idrocarburi) e tutti insistono nella frazione di Lama.
A distanza di un mese dalla prima ordinanza datata 24 novembre dunque il Comune, in via cautelativa, ha inteso estendere l’area di rischio per quanto riguarda la contaminazione dei pozzi. Nella prima ordinanza il sindaco evidenziava «la necessità di disporre a titolo precauzionale il divieto d’uso per scopi potabili e zootecnici dell’acqua dei pozzi privati dislocati in frazione Lama, all’interno del perimetro delimitato da Via Plinio il Giovane, Loc. Paltelli, Torrente Lama, Via Della Stazione, V.le Europa (ex via Tiberina 3Bis)» ed ora ha aggiunto il lato destro di Via della Stazione, area che prima non era compresa nel perimetro a rischio oggetto di ordinanza.
Il sindaco Buschi, anche alla luce dell’ultima ordinanza, spiega ancora che «la delimitazione dell’area, più estesa di quella realmente interessata, deriva dall’opportunità di assumere provvedimenti cautelari in attesa dei risultati degli accertamenti e delle verifiche tuttora in corso da parte dei competenti organi».
La seconda ordinanza è stata inoltrata anche al Dipartimento di Prevenzione igiene e Sanità pubblica della Asl 1, al servizio Arpa ed alla Polizia Municipale. Tutti questi organismi (in alcuni casi supportati da ditte specializzate nel settore) da un mese sono impegnati ad effettuare rilievi e particolari saggi, anche su zone di pertinenza privata, per risalire alla causa esatta che ha originato l’inquinamento che tuttavia non è stata individuata.
«Prima della fine dell’anno faremo un ulteriore incontro con tutti i soggetti coinvolti - conclude Buschi - quindi valuteremo le azioni da intraprendere».
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