L'INPS chiude i conti in attivo a causa dei lavoratori che vanno in pensione sempre più tardi. Il bilancio dell'Istituto di previdenza si chiuderà infatti con un attivo di 6 – 7 miliardi anche se sembra che le cifre potrebbero essere più alte.
I numeri parlano chiaro: nei primi undici mesi dell'anno crollano del 53% le pensioni di anzianità rispetto al 2008. A fronte dei 120.626 assegni erogati nello stesso periodo del 2008 solo 52.132 lavoratori hanno presentato domanda per la rendita di anzianità. Aumentano invece le pensioni di vecchiaia (152.546) rispetto all'anno precedente ma in numero inferiore rispetto alle previsioni che si attestavano intorno ai 210.940.
Un quadro che testimonia, al di là delle valutazioni sugli interventi degli ultimi anni sul sistema pensionistico, la possibilità di investire risorse per un radicale rinnovamento degli ammortizzatori sociali nel nostro Paese.
Per questo crediamo che l'introduzione di una reddito sociale sia possibile in Umbria come in tutto il resto dell'Italia. Chi critica l'introduzione di forme di reddito minimo di cittadinanza o reddito base adducendo la scarsità di risorse a disposizione deve arrendersi di fronte alla evidenza di conti pubblici in grado di sostenere misure volte alla redistribuzione del reddito ed al sostegno dell'occupazione di qualità.
Un motivo in più per approvare quanto prima la legge presentata da Rifondazione Comunista dell'Umbria in Consiglio regionale per l'istituzione del reddito sociale che rappresenterebbe una risposta immediata alla crisi economica e porrebbe le basi per una sostanziale rivoluzione del welfare umbro.
Stefano Vinti
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