Rifondazione Comunista
Gruppo consiliare Gualdo Tadino.
Gianluca Graciolini
Volendo trarre un primo bilancio "politico" sul primo Natale del primo anno della Nuova Era gualdese, diciamo che le luci e gli addobbi hanno funzionato. Il vento è stato clemente e quest'anno non ha infierito con la solita foga sulle capanne di luci delle pubbliche piazze e delle pubbliche vie, queste sì al solito e purtroppo, sguarnite della gente che ancora non si è probabilmente accorta dell'annunciata rivoluzione politico-amministrativa di Morroni & Co. Cambiano le amministrazioni ma la piazza è sempre vuota.
Peccato che gelo e neve abbiano infierito per un paio di giorni ma non nei due giorni di Natale e Santo Stefano. Natale e neve restituiscono infatti un pò di calore alle famiglie e anche un pò di senso a questa festa. Qualcuno si è lamentato dei soliti ritardi con cui si è proceduto a liberare dal gelo le strade. Cambiano le amministrazioni, ma gelo e neve producono gli stessi effetti e creano gli stessi disagi. Nei commenti che al proposito abbiamo ammirato, la storia non rende ancora e finalmente ragione all'evidenza e alla razionalità. Qualcuno, per restare in tema, ha provato l'arrampicata sul ghiaccio concedendo le attenuanti generiche alle responsabilità dei pubblici amministratori, rimandando queste ai funzionari e immaginando un futuro brunettiano di spoil system. Due pesi e due misure per lamentarsi di un disagio durato appena un giorno e mezzo e per un'emergenzina durata altrettanto.
Ricordate la ben più straordinaria emergenza neve del 2005? Fu riservata alla sinistra, rea di non essere preparata a spalare neve e a spargere breccia e sale, ben altra attenzione: il crucifige è dire poco. Qualcun altro si è già impegnato a dire che non succederà mai più e il piano comunale per l'emergenza neve funzionerà eccome nei prossimi anni, farà i miracoli: si rimanda tutto alle doti taumatargiche della rivoluzione morroniana. Speriamo solo che questa non trasferisca lo stesso zelo del suo epigono nazionale con cui si è affrontato il gelo di questi giorni ad altre latitudini: crediamo infatti che milioni di viaggiatori si siano accorti della mirabile efficienza di Trenitalia. Fidatevi dunque di chi potrebbe ripagare della stessa moneta gli amministratori di oggi: la natura e gli effetti dei suoi eventi non guardano tessere e colori. Il Piano neve non fà i miracoli e non impedisce all'acqua di tramutarsi in ghiaccio per un paio di giorni. Ahimè, però, che scorno dovranno aver provato i pasdaran della Nuova Era nel vedere che macchinari e operai comunali non possono l'impossibile, nonostante Morroni e la Monacelli.
Una riflessione l'abbiamo già dedicata al messaggio di auguri del Presidente del Consiglio comunale, Vecchiarelli, apprezzabile nel gesto ma perso nella sostanziale autoreferenzialità del suo contenuto. Ci ritorniamo un pò sopra. Ci saremmo infatti aspettati da chi rappresenta l'intero consiglio comunale un messaggio "urbi et orbi". Macchè, è stato un messaggio di parte, destinato al suo elettorato, suo personale, intendiamo dire, quando giustifica i disagi dei cantieri tra alcune vie del centro storico. Cambiano le amministrazioni ma i disagi per commercianti e residenti sono sempre quelli. Parla al solo elettorato di centro destra quando gli dice state tranquilli, prima o poi, la rivoluzione berlusconiana farà i suoi effetti anche a Gualdo, per il momento accontentatevi del basso profilo. E quando vuole riferirsi alle qualità del volontariato locale, lo fà solo per deresponsabilizzare la politica e le istituzioni dagli impegni per affrontare la crisi economica e sociale. Chi la soffre si arrangi o si accontenti della carità.
Sulla crisi, noi di Rifondazione, abbiamo cercato di mandare questa Giunta a festeggiare il Natale con la coscienza un pò più tranquilla. Li abbiamo messi a ragionare intorno a un tavolo l'antivigilia e li metteremo a discutere di essa nel consiglio comunale aperto dell'8 gennaio. Già è qualcosa per chi ha speso trentamila euroni per queste festività e tanti di più per quelle estive e non ha ancora messo un euro in più per gli interventi sociali a sostegno delle famiglie in difficoltà e delle lavoratrici e dei lavoratori che hanno perso il posto di lavoro.
Grazie alle luci, alle feste e alle inaugurazioni i nostri amministratori hanno potuto lustrarsi i vestiti e farsi ammirare con tonica freschezza e verve ottimista ma hanno dimenticato di fare qualche visita a chi, per esempio, nulla di più ha mai chiesto se non presenza ed attenzione. Le due feste tradizionali a salutare il Natale e il nuovo anno che oramai da tempo organizzano l'Atletica Tarsina e il Centro Socio Riabilitativo Il Germoglio sono andate completamente deserte. Non un rappresentante delle Istituzioni pubbliche, quest'anno, tra la meraviglia e il dispiacere di tanti, si è fatto vedere. Sappiamo già come si giustificheranno domani: con il solito atteggiamento mieloso e caritatevole di chi non vuole sfruttare per fini politici la condizione di sofferenza delle persone. Ma sappiamo già come correranno ai ripari dopodomani, cioè il prossimo anno: con il solito atteggiamento mieloso e caritatevole di chi si presenterà con l'intero codazzo di galoppini ad offrire, magari vestito da Babbo Natale, montagne di panettoni, torroni e caramelle. Provare per credere.
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