Le trattative andranno avanti serrate fino all’ultimo secondo ma a questo punto l’ipotesi più probabile in casa Pd è che all’assemblea regionale di martedì il partito ci arriverà senza un nome condiviso. Questa mattina infatti il tavolo dei “saggi” composto dai rappresentanti delle tre mozioni (Locchi e Rossi per i bersaniani, Stramaccioni e Baiardini per i franceschiniani e Marinelli e Pica per i mariniani) ha prodotto l’ennesima fumata nera dopo quella della vigilia di Natale. Lo spirito natalizio insomma è servito a poco. Ormai servirebbe solo quello Santo per veder uscire una fumata bianca dal conclave democratico.
Le posizioni insomma rimangono sempre quelle: da una parte gli eserciti o quantomeno i colonnelli di Maria Rita Terza e dall’altra tutti quelli che ritengono che dopo dieci anni il rinnovamento sia qualcosa di giusto e fisiologico. A poco dunque è servito questo tavolo istituito su proposta del segretario Bottini durante l’assemblea del 22 dicembre scorso. Domani le consultazioni andranno avanti via telefono fino ad arrivare ad un’ultima riunione prevista per martedì. Il 4 gennaio, lo ricordiamo, scadono i termini per presentare le candidature per eventuali primarie. Quelle primarie in cui i bersaniani vorrebbero veder correre anche la Lorenzetti. Una opzione che Baiardini e Stramaccioni vedono come il fumo negli occhi: più di una volta infatti i due hanno tenuto a precisare che un eventuale Lorenzetti Ter passa solo dal voto positivo del 66% dell’assemblea. Che ovviamente non c’è né ci sarà. Ed è per questo che i bersaniani cercano di aggirare l’ostacolo e di portare Maria Rita al bagno di popolo previsto, se così sarà, il 24 gennaio. Nulla, ovviamente, vieta che un’intesa venga raggiunta tra martedì e il 4 gennaio. Ma al momento sembra un’ipotesi remota assai.
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