mez.jpg
PERUGIA - ''Nella camera di Meredith abbiamo lasciato tutto com'era. Non e' un santuario ma e' un ricordo costante. Ogni volta che passo davanti alla sua camera e' come se la mia bambina potesse tornare da un momento all''altro, come se ci fosse ancora'': Arline, la mamma di Meredith Kercher, la studentessa uccisa a Perugia il 2 novembre 2007, ha parlato con ''Gente'', in edicola domani, delle sue emozioni dopo le sentenze di condanna per Amanda Knox, Raffaele Sollecito e Rudy Guede. ''Noi siamo stati gli unici che hanno ricevuto una condanna a vita'' ha sottolineato Arline. l settimanale - che ha diffuso un''anticipazione dell''intervista - proporra' anche le '''foto inedite'' di Meredith bambina e adolescente. ''Molti ci chiedono - ha detto ancora Arline Kercher a Gente - perche' non cambiamo casa, ma io rispondo: Se ce ne andiamo come fara' Mez a trovarci?. Lo so, e' un pensiero stupido. In questa storia maledetta noi siamo gli unici che hanno ricevuto una condanna a vita''. ''Quando Meredith e' partita per l'Italia - ha spiegato ancora la madre - era felicissima. Ci chiamava tutti i giorni, ci raccontava di Perugia, degli amici. Stava bene''. Aggiunge il fratello di Meredith, Lyle: ''A Perugia, quando e' stata emessa la condanna di Amanda Knox e Raffaele Sollecito, ho pensato nessuno ci restituira Meredith''. Mi hanno chiesto se eravamo contenti del verdetto ma noi non siamo giudici, non spettava a noi giudicare'' ''Il punto - ha detto John junior, un altro dei fratelli di Mez - e' che non ci sono vincitori in questa storia maledetta. Nessuno ha vinto''. Stephanie, che era legatissima alla sorella, ha concluso: ''Meredith sara' sempre con noi, non abbandonera' mai i nostri cuori. Il 28 dicembre avrebbe compiuto gli anni: e noi il suo compleanno lo festeggiamo, ogni anno, con un brindisi. Un brindisi per Mez''. Condividi