BARI - ''Mi candido, senza condizioni'': Michele Emiliano rompe gli indugi e nel giorno di Santo Stefano annuncia di essere disponibile a candidarsi alle prossime regionali del 2010. E cosi' nell'assemblea regionale del Pd convocata per lunedi' prossimo, - annuncia - ci sara': il sindaco di Bari sara' presente non solo come presidente regionale del partito ma anche come candidato 'in pectore'. Il suo nome consentira' l'allargamento della coalizione di centrosinistra a Udc e Idv, partiti che invece hanno posto il veto su quello di Nichi Vendola, presidente uscente della Regione Puglia e leader nazionale di Sinistra Ecologia e Liberta'. Ma potrebbe mutilare la coalizione perde ndo la sinistra. Vendola ha gia' detto che non interrompera' la sua corsa: la sua campagna elettorale per la presidenza della Regione Puglia e' gia' cominciata da tempo e lui non intende tornare indietro. La sua autocandidatura ha diviso il piu' grande partito della coalizione tra chi vuole sostenere il governatore e chi e' invece per l'allargamento a tutti i costi, senza del quale - dicono - il centrosinistra rischierebbe di riconsegnare la Puglia al centrodestra. Il sindaco di Bari, dunque, si candida e lo fa ''senza rete'', almeno cosi' dice. Non pone piu', cioe', la pregiudiziale della modifica della legge elettorale regionale (se ne discutera' nella seduta del consiglio regionale del 19 gennaio) che impone le dimissioni ai sindaci e ai presidenti delle Province in caso di partecipazione alla competizione per le regionali. Ma aggiunge anche di ''essere sicuro che, una volta ufficializzata la candidatura, ci sara' un ricompattamento e non ci saranno piu' resistenze''. Come dire che nell'aula e' possibile che l'emendamento 'salva-Emiliano' possa passare (attualmente, stando alle posizioni ufficializzate in questi giorni, i numeri per una approvazione non ci sarebbero). Di fronte alla candidatura di Emiliano, che secondo sondaggi sarebbe favorito su Vendola, il presidente della Regione Puglia cosa fara'? C'e' ancora chi tra i sostenitori di Emiliano spera di poter convincere Nichi 'il rosso' a mollare e ritirarsi. Una strada che non sembra percorribile: Vendola ha sempre dichiarato che andra' fino in fondo perche' cosi' vuole il suo partito, la gente. E Nicola Fratoianni, segretario regionale di Sinistra Ecologica e Liberta', il partito del governatore, invita Emiliano alle primarie con Vendola: ''visto che e' cosi' forte - afferma - le vincera', cosi' avrebbe il merito di tenere unita la coalizione''. Vendola per il momento tace: nel recente 'Nichy day' il governatore aveva definito Emiliano ''suo fratello''. Un tentativo di riconciliazione che, sembra, non ha avuto effetti. Una cosa e' certa: le scintille e i mal di pancia nel Pd non sono affatto finiti. Un assessore regionale del Pd, Fabiano Amati, ha gia' annunciato che lunedi' fara' appello all'articolo 27 dello statuto del Pd e chiedera' un referendum tra gli iscritti e gli elettori. E se questa proposta non verra' accolta - annuncia - ''e' lo stesso statuto che ci da' la possibilita' di invocare l'intervento del giudice ordinario''. Condividi