Abitare meglio per vivere meglio e, cosa non secondaria, rilanciare un settore in grave crisi. Per fare questo bisogna guardare alle nuove esperienze europee nel campo dell’alta efficienza energetica e della sostenibilità, adattandole, ovviamente, alle specificità ambientali locali. E così l'architetto perugino Francesco Masciarelli ha voluto realizzare, in prima persona, un esempio tangibile della direzione in cui si dovrà muovere l’edilizia nel prossimo futuro. Ai piedi del Colle della Trinità, alle porte di Perugia, sta infatti completando la prima abitazione certificata come Casa Passiva (secondo standard internazionale PHI) adatta al clima temperato, idonea per zone a sismicità elevata, a ridottissimo impatto ambientale: “Non un semplice esercizio di innovazione tecnologica ed architettonica – precisa - ma una vera abitazione dove poter vivere con la propria famiglia e dove poter sperimentare in prima persona una migliore qualità della vita”.
Ma cos’è una Casa Passiva, e perché dovrebbe rappresentare un modello cui puntare nel prossimo futuro? “Una Casa Passiva – ci spiega l’architetto Masciarelli - è un edificio che, se costruito e certificato nel rispetto dello standard internazionale PHI, garantisce consumi energetici ridottissimi (fino a 15/20 volte inferiori rispetto ad un edificio 'normale' ndr) unitamente ad una temperatura interna confortevole e costante durante le 24 ore, una qualità dell’aria ottimale grazie al ricambio continuo a temperatura controllata. Se a ciò si aggiungono poi materiali e tecniche costruttive sostenibili ed il ricorso a fonti di energia rinnovabili – come nel nostro caso – si ottiene un edificio praticamente CO2 'zero emissioni' e con impatto ambientale quasi nullo”.
Una verifica strumentale di tutto ciò è stata effettuata nei giorni scorsi, quando la casa è stata sottoposta al cosiddetto “Blower door test”, un procedimento di analisi che serve a controllare la tenuta all'aria di un edificio, ovvero quanta aria (e con essa energia) si disperde attraverso gli spifferi - le imperfezioni costruttive - nel corso di un'ora. Un test delicato che è stato brillantemente superato dalla costruzione dell'architetto perugino, con un valore di 0,46 volumi/ora inferiore del 25% circa al massimo valore ammesso per una casa passiva, che è pari a 0,6 volumi/ora. Considerando che per edifici ordinari si considera normale un valore di 4 volumi/ora (cioè in ogni ora si disperde quattro volte il volume d’aria della casa), valore che nella realtà è generalmente più alto, si può facilmente comprendere quale risparmio energetico (ed economico) rappresenti una Casa Passiva.
Nate in Svezia e Germania, le case passive sono diffuse principalmente nel Nord Europa, e l'edificio che sta sorgendo sulle colline perugine “rappresenta un esperimento a livello nazionale e non solo, che dimostra come con l’utilizzo di idonei accorgimenti tecnici sia possibile replicare modelli vincenti anche in differenti condizioni climatiche e ambientali”.
Lo standard Casa Passiva è, inoltre, accreditato come probabile standard di riferimento a livello europeo per gli edifici di nuova costruzione. Certo, il costo di costruzione di una Casa Passiva è superiore a quello di un edificio “normale”, ma rappresenta un investimento che garantisce importanti benefici in termini economici ed ambientali, e “garantisce inoltre - conclude Francesco Masciarelli - una qualità della vita interna sconosciuta all’esperienza della maggior parte delle persone: provare per credere”.
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