di
Gianluca Graciolini
GUALDO TADINO - Le ventiquattro immagini che abbiamo inteso illustrare nel nostro blog locale “la differenza” sono le nostre cartoline natalizie. Ci parlano di un mondo di sofferenza e di disperazione, di precarietà e di solitudine, di violenza, di guerra e di sfruttamento umano e ambientale. Senza ricorrere alla retorica di occasioni come questa, ci auguriamo solo che il prossimo anno, di questi tempi, ne possiamo spuntare qualcuna di queste cartoline.
L'augurio che facciamo a tutti i gualdesi è quello che non ci si dimentichi mai di realtà che non sono poi così lontane. Per quanto tendiamo sempre ad esorcizzarle, esse segnano la condizione di milioni di uomini e di donne nel mondo ma anche in Italia e anche a Gualdo. La crisi economica e sociale che attraversa la nostra Città e di cui ancora non sempre e non completamente si avvertono gli effetti sta producendo anche da noi uno sconquasso sociale. La perdita del posto di lavoro, la precarietà, le difficoltà economiche producono nuove povertà e relegano le vecchie ad una condizione permanente di esclusione sociale. La crisi mette a repentaglio le nostre relazioni sociali e familiari e alimenta lo stato di incertezza diffusa e di perdita di fiducia in un futuro che si oscura ai nostri occhi sempre di più. Essa comincia a produrre anche inquietanti scenari di guerra tra poveri e di diffusione della xenofobia.
A questa condizione noi non ci rassegniamo. Il miglior antidoto da associare alla speranza e alla volontà di superare questa condizione è la lotta. La lotta per il cambiamento, per la liberazione dalle moderne schiavitù, per il riscatto sociale degli ultimi. La mobilitazione per il lavoro torna dunque ad essere la principale molla per la trasformazione della società. Noi crediamo che lo stato di cose presente, politico, economico e sociale, per le diseguaglianze che produce, i diritti che calpesta, le libertà che affossa, debba essere superato. Con questo spirito salutiamo il nuovo anno e ci avviciniamo a stasera con lo spirito di chi vuole riassegnare al Natale cristiano ed occidentale il suo originario messaggio di fratellanza universale, di condivisione per le sorti degli ultimi e dei più deboli, di amore verso l'altro e verso il mondo e la natura, di sobrietà e di semplicità.
Ai nostri figli quando stasera e domani porgeremo loro i doni ricordiamo che sono fortunati e che non devono dissipare questa fortuna. Diciamogli pure che ci sono anche vicino a noi bimbi ed adolescenti non altrettanto fortunati e che meriterebbero di condividere almeno un pò di questa fortuna. Diciamogli pure che l'approccio a questo mondo sarà duro e inevitabilmente difficile: non ci saranno solo vittorie ma anche dure sconfitte. Ma anche le sconfitte saranno utili a crescere. Ed anche le sconfitte potranno essere di sollievo se si è lottato insieme e per un avvenire personale e collettivo migliore. Già, insieme.
Tanti auguri a tutte e a tutti da "la differenza" e dal Circolo "Antonio Toni" del Partito della Rifondazione Comunista di Gualdo Tadino.
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