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di Eugenio Pierucci Jeremy Eichler, critico musicale del "Boston Globe", il quotidiano largamente più diffuso nella regione del New England (ma è anche prima firma del prestigiosissimo New York Time e perciò personaggio assai influente ed ascoltato negli Usa), ha emesso ancora una volta il suo verdetto riguardo alle più importanti produzioni discografiche di musica classica del 2009. Eichler ha infatti stilato, com'è da anni tradizione, la top ten degli album dai lui ritenuti migliori editi nell'anno che sta per terminare, aggiungendo a questi, com'è sempre tradizione, quello che considera essere "la sorpresa più grande dell'anno", ovvero la vera perla assolutamente da non perdere. Ebbene, quest'anno tale ambito riconoscimento è andato ad un gruppo italiano, umbro per la precisione, l'Ensemble Micrologus che proprio pochi giorni fa ha celebrato i suoi primi 25 anni di attività. Jeremy Eichler non risparmia lodi alla "band" italiana, della quale ricorda l'entusiasmante partecipazione l'estate scorsa al Festival di Musica Antica di Boston, dove ha lasciato per davvero un profondo segno. Il disco che segnala ai suoi lettori, con la raccomandazione, evidentemente, di inserirlo nella loro raccolta, è proprio un derivato di quella presenza: "Aragòn en Nàples" è il titolo dell'album a proposito del quale il critico pone l'accento con particolare enfasi sull'esuberanza con la quale i Micrologus rendono la solarità della musica napoletana del XV secolo. Va segnalato, a chi non ne fosse a conoscenza, che il festival bostoniano, che ha segnato un vero e proprio trionfo per l'Ensemble Micrologus, è considerato la principale manifestazione di musica classica degli Usa, alla quale vengono di volta in volta invitati gli artisti più "in" a livello internazionale. E Boston, patria delle famiglie americane più influenti (i Kennedy tanto per citarne una) è anche città raffinatissima ed in quanto tale capace di creare con le sue indicazioni tendenza in tutti gli States. Ultima notazione, riguardante questa volta la "Top ten" nella quale figura, al terzo posto, un'altra artista assai conosciuta in Umbria: la bravissima pianista Angela Hewitt, con il suo "Well-tempered clavier" (tradotto: "Clavicembalo ben temperato") di Bach. Condividi