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PERUGIA – I Solisti di Perugia suoneranno, il 27 dicembre prossimo alle 17, nella chiesa museo di San Francesco – Montefalco (Perugia). Il programma ha un titolo che è tutto un programma: “Vivaldiana”. La scaletta prevede, quindi, musiche scritte da Antonio Vivaldi. Opere estremamente suggestive che vedranno protagonisti, volta per volta, i diversi musicisti dell’Ensemble perugina, come “solisti” veri e propri. E’ una sorta di “sottolineatura” della motivazione che ha ispirato il nome, i Solisti di Perugia. Di Antonio Vivaldi, l’Orchestra suonerà: Concerto per quattro Violini in Re Magg. op 3 n°1 (Allegro; Largo e spiccato; Allegro) - Concerto in Re Magg. per due Violini, due Violoncelli, Archi e Cembalo F IV n°4 (Allegro; Largo; Allegro) - Concerto in do min. F XI n°8 per Archi e Cembalo (Allegro non molto; Largo; Allegro) - Concerto in Sol min.FIII n°15 per Viola, Archi e Cembalo (Allegro; Andante; Allegro) - Concerto in Sol min. per due Violoncelli, Archi e Cembalo FIII n°2 (Allegro moderato; Largo; Allegro). Il senso del Concerto Vivaldiana è, dunque, quello di valorizzare le capacità solistiche e anche un po’ – se vogliamo – il narcisismo strumentale che è in ogni musicista. Al tempo stesso, però, sarà presentato un programma piuttosto vario, in quanto si tratta di concerti che di norma durano dieci minuti. Vero è che il concerto di Montefalco avrà anche una funzione un po’ didattica: farà conoscere meglio la famiglia degli archi. Sarà anche uno spettacolo visivo oltre che sonoro ci sarà un continuo susseguirsi dei musicisti che si alzano e diventano protagonisti. Dove ognuno deve dar prova della propria abilità. Segnatamente: il concerto per quattro violini vedrà protagonisti Paolo Franceschini, Luca Arcese, Paolo Castellani e Silvia Palazzoni. Per quello con due violini e due violoncelli Paolo Franceschini, Luca Arcese, Maria Cecilia Berioli e Mauro Businelli. Il concerto per viola vedrà protagonista Luca Ranieri e per i due violoncelli, di nuovo, Berioli e Businelli. Al clavicembalo ci sarà come al solito Linda di Carlo. Condividi