di
Luca Baldelli
Capogruppo Prc Provincia Perugia e responsabile Dipartimento Ambiente, Agricoltura e Beni comuni Prc regionale
La revisione dei premi delle Misure agro–ambientali, a suo tempo sollecitata dalla Regione Umbria anche in sede europea, rappresenta un’istanza non più rinviabile. E’ quindi da accogliere positivamente, in quanto frutto anche della battaglia della Regione Umbria, nonché del nostro Partito in Regione e in altre sedi, la notizia della formazione di una Commissione nazionale investita del compito di rivedere i premi, con attenzione particolare al biologico, settore al quale il Dipartimento Agricoltura e Beni Comuni del PRC–SE umbro e il Gruppo regionale del PRC hanno dedicato la massima attenzione e che sarà, assieme alla suinicoltura, un filone tematico oggetto di convegni e iniziative l’anno prossimo.
L’incremento dei premi per l’agricoltura biologica è una misura assolutamente necessaria, fino ad ora ostacolata da alcune lobby europee legate alle corporations dei pesticidi e dei concimi industriali, ma i passi che si stanno compiendo a livello nazionale lasciano ben sperare. L’agricoltura biologica rappresenta una risorsa di fondamentale importanza per la nostra collettività, soprattutto in quanto reca in sé l’idea di un diverso modello di sviluppo, svincolato dagli appetiti delle multinazionali, eco – compatibile, rispettoso della biodiversità.
Quindi, l’impegno del Partito nelle istituzioni e nella società dovrà essere articolato lungo questi assi di intervento :
1) occorre vigilare affinchè la Commissione nazionale, in armonia con le richieste della Regione Umbria, proceda in tempi brevi ad una revisione in positivo dei premi;
2) vanno portate a compimento tutte quelle misure che attengono al Piano di Sviluppo Rurale della Regione Umbria che hanno per oggetto l’agricoltura biologica, favorendo il rafforzamento di un filone che è volano di benessere, qualità della vita, cura del territorio;
3) occorre impegnarsi affinchè vi siano non solo sempre migliori condizioni premiali, ma anche conseguenti politiche di accesso al credito e incentivi per le cosiddette “ pratiche agricole virtuose “ (produzione integrata, agricoltura biologica, BCCA, ovvero Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali ecc..), integrando questo filone con il capitolo della cura del territorio e della sua preservazione anche dal dissesto idro–geologico;
4) occorre incentivare in maniera decisa, con l’appoggio decisivo del mondo del credito, l’imprenditoria agricola giovanile orientata verso il biologico, in modo tale da rivalorizzare e ripopolare aree periferiche , de – antropizzate, creando occupazione, ricchezza reale, tutela massima dei suoli e degli ambienti naturali.
In questa partita, oltre alle Regioni e al Governo nazionale, dovranno giocare un ruolo di primo piano anche le Province, che in tema di agricoltura possiedono deleghe non certo paragonabili a quelle della Regioni, ma non per questo ininfluenti, dal punto di vista della promozione e dell’attivazione di volani economici ed occupazionali.
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