SEOUL – Lo scambio culturale ed artistico che sancisce la collaborazione tra Umbria e Corea è solo all’inizio con l’intento di promuovere progetti comuni che partano dall’arte per coinvolgere settori tipici delle due realtà territoriali, in modo particolare i prodotti artigianali e le tipicità locali.
Dopo l’inaugurazione, nei giorni scorsi, della mostra sul Rinascimento italiano presso il “Seoul Art Center” di oltre 50 opere riprodotte dagli artisti tifernati Stefano e Francesca Lazzari dei grandi maestri dell’arte italiana del Cinquecento come Giotto, Raffaello, Michelangelo, Pinturicchio, Piero Della Francesca, questo è quanto emerso dagli incontri della delegazione italiana con le istituzioni coreane.
In rappresentanza dell’Umbria c’erano l’assessore provinciale di Perugia Giuliano Granocchia (in rappresentanza del Presidente Marco Vinicio Guasticchi costretto a rimanere in Italia per sopraggiunti impegni istituzionali), Giancarlo Cintioli della Regione Umbria, Aldo Cicinelli, Giovanni Luca Delogu della Sovrintendenza rispettivamente di Urbino e Perugia, accompagnati da Jae-Heung Lee, direttore dell’Asia Museum nonché curatore della mostra di Lazzari.
Sono state giornate dense di incontri con il vice presidente della Hyundai, il Ministro della Cultura coreana, e il vicesindaco della città. “Noi coreani – ha detto il ministro – amiamo molto gli italiani perché siamo due popoli molto simili”. Mentre il vice sindaco di Seoul parte dall’esperienza della mostra del Rinascimento italiano, “questo evento è molto importante per noi – sono le sue parole – poiché corrisponde alla crescita che stiamo vivendo. Ora sono due le strade – ha proseguito – far crescere gli artisti coreani e diffondere tra la gente questa crescita. La mostra è una grande opportunità per conoscere l’arte e la cultura italiana e godere di questi capolavori”.
“Nel corso degli incontri – ha detto l’assessore Granocchia - si è verificata l’importanza che le istituzioni riconoscono ai rapporti nel campo della cultura ed altre possibili iniziative nel settore commerciale. La mostra sul Rinascimento italiano – che rimarrà aperta fino al 21 febbraio 2010 per poi proseguire a Pusan e Daejon terminando nuovamente a Seoul – è uno dei grandi eventi che vede protagonista l’area rinascimentale italiana e che vuol fare di questa una sorta di presentazione dello sterminato patrimonio culturale italiano di cui sono ricchissime le città umbre. Da queste occasioni di incontro tutti – ha proseguito – hanno potuto notare l’attrazione da parte dei cittadini coreani per il nostro paese. L’Italia dell’arte, della cultura, delle sue produzioni tipiche e di tutte quelle produzioni frutto della creatività che rende così attrattivo il nostro paese”.
Giancarlo Cintioli ha detto che “si può iniziare un percorso nuovo di scambio di esperienze grazie all’iniziativa di mister Lee. Si può collaborare da tanti punti di vista – ha continuato – e per noi, ad esempio, è motivo di orgoglio che un’impresa umbra abbia potuto riprodurre i grandi capolavori del passato. Speriamo che anche i giovani coreani possano apprendere queste nostre arti. Noi auspichiamo che gli scambi culturali ed artistici siano sempre crescenti”.
“Il nostro interesse – ha commentato Delogu, vice direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria – è promuovere le opere del nostro territorio anche nel mercato turistico coreano. Le riproduzioni di opere così importanti possono fare da stimolo per venire a vedere i luoghi in cui le opere sono state create e pensate”.
La visita della delegazione italiana, oltre ad essere stata accolta con molto favore dai coreani, ha ricevuto grande attenzione mediatica tanto che è stata ospite di una trasmissione televisiva la domenica pomeriggio alla CTS, uno dei maggiori network del paese (che proprio in questi giorni inaugurerà il terzo canale).
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