ROMA - Rapido come un treno, e questa volta i contrari si augurano che sia un "Freccia rossa" viste le disavventure incontrate da questo nuovo vettore ferroviario, il governo Berlusconi procede nella sua avventura verso il ritorno al nucleare, incurante del fatto che a suo tempo gli italiani, a larga maggioranza, avevano bocciato con un referendum questa pericolosa opzione.
Ultimo passaggio in questa direzione oggi, con il Consiglio dei Ministri che ha dato il via libera al decreto legislativo che specifica i criteri per l'individuazione dei siti dove dovranno essere costruite le centrali nucleari del prossimo programma italiano per il ritorno all'atomo. Lo si è appreso da fonti governative e si tratta uno schema legislativo proposto dal ministro per lo Sviluppo Economico, Claudio Scajola, per la "localizzazione e l'esercizio di impianti di produzione di energia elettrica e nucleare, di fabbricazione del combustibile nucleare, dei sistemi di stoccaggio, nonché di misure compensative e campagne informative".
SITI SOGGETTI A VIGILANZA - "Con il decreto di approvazione dell'elenco dei siti certificati, che verrà adottato dal Ministero dello Sviluppo Economico, di concerto con quello dell'Ambiente e delle Infrastrutture al termine dell'iter di individuazione dei luoghi dove poter costruire le centrali nucleari, "ciascun sito certificato ed approvato è dichiarato di interesse strategico nazionale, soggetto a speciali forme di vigilanza e protezione, ed è attribuito alla titolarità dell'operatore richiedente". Un evidente tentativo per superare le eventuali opposizioni che al riguardo fossero sollevate dalle autorità locali interessate.
PARAMETRI AMBIENTALI PER LA SCELTA DEI SITI - Secondo la bozza , le aree idonee ad ospitare le prossime centrali nucleari italiane dovranno rispondere ad "uno schema di parametri di riferimento relativi a caratteristiche ambientali e tecniche". Lo "schema di parametri" dovrà essere definito dal Ministero dello Sviluppo Economico, da quello dell'Ambiente e dei Trasporti, su proposta dell'Agenzia del Nucleare, entro 60 giorni dall'entrata in vigore del decreto legislativo stesso. In particolare, le caratteristiche ambientali riguardano, "popolazione e fattori socio-economici, qualità dell'aria, risorse idriche, fattori climatici, suolo e geologia, valore paesaggistico, valore architettonico-storico, accessibilità". Quelle tecniche riguardano invece la "sismo-tettonica, distanza da aree abitate, geotecnica, disponibilità di adeguate risorse per il sistema di raffreddamento della tipologia di impianti ammessa, strategicità dell'area per il sistema energetico e caratteristiche della rete elettrica, rischi potenziali indotti da attività umane nel territorio circostante".
BENEFICI PER ENTI LOCALI PIU' BASSI DELLE ATTESE - I benefici agli enti locali che accetteranno di ospitare un impianto nucleare potrebbero essere minori di quelli previsti in precedenza. Secondo la bozza di decreto legislativo entrata in Consiglio dei Ministri, l'aliquota che verrà corrisposta durante il periodo di costruzione sarà "pari a 3.000 euro/MW sino a 1600 MW realizzati nel sito, maggiorata del 20% per potenze superiori al predetto livello". In precedenza si era parlato di un range compreso fra i 3.000 ed i 4.000 euro. Inoltre, "a decorrere dall'entrata in esercizio dell'impianto" arriverà un "beneficio economico omnicomprensivo", che andrà a ridurre la bolletta elettrica degli abitanti delle zone in questione e che sarà "commisurato all'energia elettrica prodotta e immessa in rete ed è pari a 0,4 euro/MWh". Anche in questo caso il valore è minore rispetto agli 0,58 euro a MWh presenti nelle bozze precedenti.
LA RUSSA, NESSUN RIFERIMENTO A SITI MILITARI - Rispetto alla prima versione del decreto, che prevedeva riferimenti anche ai siti militari, "anche su proposta del ministero della Difesa, questo riferimento non c'é: questo non vuol dire che i siti militari sono esclusi, nessun sito è escluso, ma non c'é un riferimento diretto ai siti militari". Lo ha detto, durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi, il ministro della Difesa, Ignazio La Russa.
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