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Il Consiglio Comunale ha approvato con 22 voti a favore (maggioranza) e 14 contrari (opposizione) la pratica relativa alla “Societa’ Gesenu S.p.A -Modifiche artt. 1 e 6 dello statuto sociale”. E’ stata anche approvata l’immediata esecutività dell’atto con 22 voti a favore e 13 contrari. Dopo la presentazione della pratica da parte del Vice Sindaco Nilo Arcudi ha avuto inizio la discussione sull’atto. Umbrialeft aveva anticipato nei giorni scorsi le delibere in discussione qui http://www.umbrialeft.it/node/28420 LA DISCUSSIONE IN AULA Il Consigliere Giuseppe Sbrenna (Gruppo G. Sbrenna) ha posto l’accento su due fatti “a monte” della pratica in esame. Innanzitutto Sbrenna ha sottolineato “la scorrettezza dei vertici della Gesenu nel dare alla stampa già a settembre la notizia delle modifiche statutarie promosse dalla Giunta ed oggi all’esame del Consiglio Comunale, come se tali scelte fossero emanazione della Gesenu e non attivate dall’Amministrazione perugina ed ancora da passare al vaglio del Consiglio stesso”. Inoltre, Sbrenna ha auspicato che “questa scelta dell’Amministrazione sia un segmento di una linea politica ben precisa dell’Amministrazione stessa nei confronti delle società partecipate, e non un episodio sporadico”. Sbrenna ha quindi ricordato che, nel dibattito in Commissione sulla pratica, “ad alcune mie osservazioni critiche sulla qualità del servizio offerto dalla Gesenu, è seguita una risposta un po’ arrogante e con una sorta di autocompiacimento sulle prestazioni della Società, autocompiacimento che impigrisce e fa abbassare la guardia sulle criticità sempre da vagliare, come nel caso dell’andamento della raccolta differenziata”. Su questo punto Sbrenna si è soffermato citando dati, diversi da quelli forniti da Arcudi, “la cui fonte”, ha affermato, “è il Trimestrale di “Legambiente” del giugno 2009, pertanto sono dati molto recenti, dai quali risulta che Perugia, rispetto alla qualità del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani, risulta collocata al 13^ posto tra i 21 capoluoghi di regione italiani, in una classifica basata su 23 parametri di qualità. Per quanto riguarda la raccolta differenziata, risulta che essa a Perugia è pari al 28,26 % del totale, ossia assai al di sotto del 45% indicato dalla normativa come obiettivo da raggiungere al più presto ed anche del dato fornito dal Vice Sindaco”. Il Consigliere del PD Francesco Mearini ha invece preso lo spunto dall’intervento precedente per affermare che “al di là dei dati, occorre riflettere in modo propositivo su questo atto che aumenta il capitale e le competenze della Gesenu, una Società che , con un’esperienza ormai trentennale alle spalle, è oggi un’azienda che rappresenta l’eccellenza nel settore, e non solo a Perugia ma anche a livello europeo, sia per le tecnologie usate sia per le capacità manageriali”. Mearini ha concluso affermando che “approvare oggi l’atto in esame può solo far migliorare il potenziale e la qualità del servizio della Gesenu”. Di diverso avviso il Consigliere del PdL Emanuele Prisco, il quale, dopo essersi detto d’accordo con Sbrenna circa l’inopportunità delle esternazioni della Gesenu alla stampa con largo anticipo sui tempi d’approvazione dell’atto (affermazione peraltro condivisa dallo stesso Presidente del Consiglio Comunale Alessandro Mariucci nell’ambito dello svolgimento del dibattito), ha criticato l’atto “in quanto un aumento del capitale di una Società deve avere una motivazione concreta con obbiettivi specifici (ad esempio, l’incentivazione della raccolta porta a porta) e non generica”. Inoltre Prisco ha ribadito che “la fiducia bisogna meritarsela e, sia dai dati citati dal collega Sbrenna sia dall’opinione diffusa nei cittadini di Perugia, ben nota a molti Consiglieri sia di maggioranza che d’opposizione, questa fiducia la Gesenu non se l’è del tutto meritata: Si può fare molto di più, specialmente nei settori riguardanti la raccolta ed il riciclo dei rifiuti, non certo esaurendo tutto nella raccolta dei tributi, peraltro assai elevati”. Critico anche l’intervento del Consigliere del PdL Giorgio Corrado, che ha evidenziato alcune “criticità dell’atto, che vanno al di là della sua apparente asetticità”. Innanzitutto, per Corrado, “una variazione statutaria che aumenta capitale e competenze deve sottendere delle iniziative ben precise, con il chiarimento, dovuto per motivi di opportunità politica e di trasparenza al Consiglio Comunale, del quadro strategico della Gesenu nel suo insieme. Si tratta forse di utilizzare nuove tecnologie come le bio-masse o il bio-gas? Non è dato saperlo!”. Inoltre, mancando tale chiarimento, Corrado, pur affermando di credere che “non ci sia nulla da nascondere, ma molto da valorizzare”, ha ribadito che “l’opposizione, che potrebbe dare un suo contributo positivo, non è disponibile a relegare il Consiglio Comunale al ruolo di semplice sottoscrittore di atti dei quali non è messo in grado di conoscere tutti gli aspetti”. Di diverso tono l’intervento del Consigliere del PD Nicola Mariuccini, il quale ha sottolineato che “sui dati, spesso non omogenei, possono esistere letture divergenti. E’ noto ad esempio che “Legambiente” nelle sue valutazioni tende molto ad utilizzare ed introdurre parametri che tengono conto in particolare della qualità della vita dei cittadini. Invece l’Amministrazione comunale attinge ai dati forniti dall’ISTAT, che si riferiscono molto spesso al rifiuto secco lavorato”. Sull’atto in esame Mariuccini si è detto d’accordo con la scelta di “valorizzare e rafforzare un’azienda importante della quale il Comune di Perugia detiene il 45% delle azioni”. LA REPLICA DEL VICE SINDACO ARCUDI Nella sua replica Nilo Arcudi ha ringraziato i Consiglieri per le opinioni esposte ed ha dato ragione al Consigliere Sbrenna sul fatto che “l’Amministrazione non deve cullarsi sugli allori: e infatti proprio nel 2010 avrà inizio il grande piano strategico del Comune di Perugia sull’intera problematica dei rifiuti, che intende tutelare maggiormente l’ambiente per i prossimi 15 anni, a partire dalla raccolta porta a porta, per ora già in fase di collaudo in alcune zone e che poi si estenderà sempre più”. Riguardo alla diatriba sui dati, Arcudi ha ribadito di aver citato i dati forniti dall’ISTAT, “fonte assai autorevole”, secondo i quali a Perugia la raccolta differenziata è pari al 32,5% del totale. Il Vice Sindaco ha anche ricordato che Perugia è risalita di ben 39 posizioni nell’ultima classifica pubblicata dal “Sole 24 Ore” relativa alla qualità della vita nelle città italiane ed ha concluso ribadendo l’importanza dell’atto in esame per il futuro della Gesenu e quindi anche per il Comune di Perugia che ne detiene il 45% delle azioni. DICHIARAZIONI DI VOTO L’unica dichiarazione di voto è stata quella del Consigliere del PdL Renzo Baldoni, che a nome del suo Gruppo ha preannunciato un voto negativo “per l’estrema generalità degli obbiettivi posti come scopo del cambiamento statutario della Gesenu così come esposti nell’atto stesso. C’è una mancanza di trasparenza: le strategie di questa Società sono note a pochi a Perugia, e certamente non a molti degli stessi Consiglieri comunali del capoluogo umbro”. Condividi