di
Isabella Rossi
Un intramontabile spirito agonistico, umorismo dal gusto profondamente italiano, solidarietà concreta e il carisma di un protagonista d’eccezione: Giacomo Agostini. Alla quinta edizione del Galàci, l’iniziativa curata e promossa dall’ Automobil Club di Perugia , ospitata mercoledì scorso all’Hotel Brufani, tutti gli ingredienti per un intrattenimento di qualità e una marcia in più: la tempistica esemplare. Solo che il cronometro questa volta non è servito a scandire i tempi di gara ma quelli di uno spettacolo fresco e accattivante, in grado di calamitare al massimo l’attenzione dei molti partecipanti rimasti senza posto e di una significativa rappresentanza delle istituzioni umbre. Iniziando dal sindaco, Wladimiro Boccali, appassionato di motori e grande fan dello straordinario sportivo italiano. A Giacomo Agostini, 15 volte campione del mondo di motociclismo, oltre alla stima commossa dei presenti è andato il premio internazionale “Gli Automobili”. “Un indimenticabile campione – ha dichiarato Ruggero Campi, presidente Ac Perugia - che ha premiato Perugia e l’Umbria con la sua presenza qui. Il nostro riconoscimento, però, va oltre l’aspetto sportivo: abbiamo scelto di premiare ‘l’uomo’ Agostini, per la sua semplicità e il suo modo di essere, insieme, un mito”. Singolari aneddoti sul leggendario, e spesso mortale, Tourist Trophy, sono arrivati direttamente dal fuoriclasse, non solo sempre sopravvissuto al circuito di 64 chilometri dell’Isola di Man, ma ben 10 volte campione. Da quella gara persa per un soffio contro Hailwood, e la vittoria morale dell’italiano riconosciuta dal grande campione inglese, ad un recente giro sul circuito in compagnia di Valentino Rossi.“nemmeno per tutto l’oro del mondo” disposto a gareggiarci. Altri tempi quelli in cui al pericolo di morte non esistevano alternative, oggi più che mai fondamentale trasmettere l’importanza dell’educazione stradale ai giovani, ha sottolineato Agostini, “per evitare che le moto siano delle armi cariche sulla strada”. Nessuno si stupisca, dunque, se oltre le premiazioni ufficiali dei campioni umbri e i riconoscimenti ai meriti professionali, come quello andato al giornalista Francesco Ippolito, un premio sia andato anche ad un pensionato, Alberto Bianchi, per i suoi 60 anni di patente senza incidenti. Un’ impresa non facile nemmeno in Umbria. E proprio gli aspetti umoristici della “motorizzazione della civiltà contadina” sono stati esaltati dal teatro dialettale di Mariella Chiarini, con un pezzo scritto da Franco Bicini. Un tocco di glamour è arrivato dalla presentazione del calendario Aci 2010, con le sue tredici pagine sui manifesti pubblicitari delle auto degli anni Venti e Trenta, egregiamente commentate da Giuseppe Cogolli. Spenti per un attimo i motori, i riflettori si sono accesi sul sociale con una importante donazione del Automobil club sociale, frutto “dell’impegno di un gruppo di amici dell’Aci e dell’Amub” ha sottolineato Campi. L’assegno di 50.250 euro è stato consegnato dal comandante della polizia municipale di Perugia Nicoletta Caponi, a suor Annunziata del Centro Madre Speranza di Fratta Todina, da anni impegnato nella cura di giovani e adulti cerebrolesi. Ma tale contributo, nelle intenzioni dei donatori, vuole essere solo l’inizio di un’operazione più articolata: “E’ nostra intenzione costituire un’impresa sociale per aiutare i soggetti svantaggiati, come gli ospiti del centro di Fratta Todina, – ha annunciato il presidente dell’Ac di Perugia - Sarà una specie di Telethon umbro con il quale saremo vicini alle persone più sfortunate”.
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