legacoop umbria.jpg
PERUGIA (Avi News) – “Legacoop Umbria con le proprie cooperative associate rappresenta una parte significativa dell’economia regionale – comunica in una nota la giunta di Legacoop Umbria -, (164 imprese, per valore della produzione pari a 3,2 miliardi di euro, oltre 14.000 occupati, circa 300.000 soci) contribuendo a sostenere l’occupazione e la produzione del PIL regionale. Anche per questo Legacoop non ritiene indifferente quello che accade in Umbria, quale tipo di sviluppo economico e sociale si afferma, quali sono i principi ed i valori che orientano le decisioni pubbliche, quali sono le linee strategiche che orientano le politiche ed i programmi per i prossimi anni”. “La scadenza elettorale regionale di marzo 2010 impone inevitabilmente una riflessione sia sui risultati conseguiti e l’azione di governo condotta in questi anni, sia l’elaborazione di proposte che a partire dai valori e dagli interessi della cooperazione possano contribuire a definire politiche per la ripresa economica – continuano dalla giunta -, ma anche per l’innovazione e la crescita dell’Umbria. Legacoop Umbria valuta positivamente l’azione del governo regionale condotta in questi anni per i risultati conseguiti in molti settori strategici dell’economia e della società regionale, per l’impulso positivo dato allo sviluppo economico, all’adeguamento del gap infrastrutturale regionale e al rafforzamento della coesione sociale”. “Legacoop ritiene che sia fondamentale l’autorevolezza, la capacità e la competenza della guida della Regione quali condizioni indispensabile per un governo – aggiunge - che ci si auspica possa proseguire la sua azione nell’interesse dei cittadini umbri, delle imprese e degli operatori economici che operano in Umbria e che contribuiscono al lavoro, alla crescita e alla modernizzazione della regione. Legacoop Umbria e le imprese associate sono interessate a porre un proprio ‘punto di vista’ non solo per rendere più visibili e riconoscibili i valori cooperativi, per evidenziare la specificità dell’impresa cooperativa a cominciare dallo ‘scambio mutualistico’ che ne è alla base, ma per essere parte della riflessione più generale sull’Umbria: come uscire dalla crisi economica, come far ripartire l’occupazione, come misurarsi con la sfida oramai aperta del federalismo fiscale, come promuovere un nuovo welfare adeguato ad una società cambiata, con molti anziani, più immigrati e molto lavoro flessibile che frequentemente ha il volto della precarietà, e come accompagnare e sostenere i processi di ricerca e innovazione del sistema economico e produttivo regionale”. “Le cooperative rappresentano un fattore di libertà nel mercato, la possibilità di optare tra una pluralità di tipologie di impresa – fanno sapere dalla giunta di Legacoop Umbria -; rappresentano un fattore di crescita della comunità in cui operano, in quanto producono ricchezza che in grandissima parte viene reinvestita in azienda per sostenere nuovo lavoro ed investimenti, si basano sul patto intergenerazionale che assicura la continuità aziendale, sono imprese molto interconnesse alla crescita e allo sviluppo del proprio territorio e della propria comunità e per questo non vivo processi di ‘delocalizzazione’. L’impresa cooperativa è infine un fattore di coesione sociale perché ridistribuisce ricchezza, protegge e tutela il lavoro e promuove un’etica della responsabilità sociale d’impresa. Legacoop Umbria intende avanzare proposte ed un proprio punto di vista sulle scelte e gli indirizzi per i prossimi anni perché non è indifferente quale tipo di modello economico e sociale si andrà affermando”. “È da apprezzare e valutare positivamente sia il metodo di partecipazione e concertazione adottato in Umbria sia il lavoro svolto in alcuni settori strategici per la nostra regione – conclude la nota -: sono stati positivi i risultati conseguiti ed occorre proseguire il percorso di riforme ed innovazione avviato in questi anni. La crisi economica e finanziaria e gli effetti che sta producendo in Italia ed in Umbria modifica in maniera sostanziale lo scenario economico e sociale: le politiche messe in atto nella fase espansiva e di crescita devono necessariamente essere sostituite da nuove azioni di governo in grado di supportare le inevitabili scelte imprenditoriali in una fase recessiva nella quale il rischio è quello di un ridimensionamento del tessuto produttivo. La cooperazione è un soggetto autonomo, aperto al confronto con tutte le forze politiche ed intende avanzare delle proposte ed un’analisi di merito su temi e contenuti che saranno alla base del prossimo appuntamento elettorale regionale, valutando anche le risposte e gli impegni riguardanti una serie di punti programmatici che nelle prossime settimane si sottoporranno alle forze politiche ed ai candidati”. Condividi