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di Eugenio Pierucci L'Associazione Euromobility ha presentato il suo ultimo rapporto sulla mobilità sostenibile che ha preso in esame la situazione delle 50 principali italiane, comprese fra queste tutte quelle capoluogo di regione o di provincia autonoma. Come per lo scorso anno Bologna si è confermata campione. Seguono Firenze e Parma. Milano balza al quinto posto e batte Roma che arretra al diciottesimo. Al nono posto, ma in discesa, arriva Bari, unica città del sud nella top ten. Quattro città emiliane fra le prime dieci. Le più insostenibili? Taranto,Sassari e Catania. Nell’ultimo anno boom delle bici e delle auto a gas. E i capoluoghi umbri? Sia Perugia che Terni sono fuori dall'eccellenza, ma, motivo di consolazione, entrambe hanno compiuto nell'ultimo anno sensibili passi in avanti che hanno consentito loro di guadagnare, sia pure di poco, la prima metà della classifica. Terni sè è così piazzata al 22° posto, seguita immediatamente, al 23°, da Perugia. Ma è il capoluogo regionale ad aver effettuato la migliore rimonta avendo guadagnato ben 12 posizioni contro le 6 di Terni. Punti di forza per Perugia l'offerta di trasporto pubblico ed il numero dei passeggeri trasportati che la collocano in entrambi i casi al 12° posto a livello nazionale. Exploit probabilmente legato all'entrata in funzione del minimetro. In questo caso è invece Terni a pagare dazio, visto che le città dell'acciaio è 34/a per quanto riguarda l'offerta di trasporto pubblico e addirittura 46/a per passeggeri trasportati. Punto di forza di Terni, al contrario, l'attivazione nel 2009 del bike sharing, servizio del tutto assente a Perugia (ma in questo caso la situazione orografica non aiuta di certo). Terni poi, anche se solo di una stretta incollatura, sopravanza incredibilmente Perugia anche per alcuni paramentri riguardanti la qualità dell'aria, come ad esempio i giorni di superamento del pm10, per i quali si piazza 21/a e Perugia 22/a. Più consistente il vantaggio ternano per quanto riguarda l'indice di motorizzazione, anche se troppo elevato per entrambi i capoluoghi umbri: infatti Perugia è 6/a in Italia per incremento del suo parco auto, mentre Terni è 10/a. Ed ancor di più in vantaggio Terni per quanto rigurda la presenza di piste ciclabili (Terni 24/a, Perugia solo 35/a). Tutte due le città si rifanno però con l'indice della densità abitativa che le vedono agli ultimi posti della graduatoria, ovvero quelli in questo caso più ambiti: Perugia è 45/a e Terni 41/a, il che vuol dire che i loro abitati non vivono proprio uno addosso all'altro, come accade invece a Napoli, Milano e Torino che occupano, con sensibile distacco su tutte le altre, le prime tre posizioni di questa graduatoria. E ad aiutarle in questo senso è anche il numero relativamente elevato dei loro abitanti che colloca Perugia al 23° posto in Italia e Terni al 40°. Non aiutano invece nessuna delle due città umbra i dati relativi al car sharing e alle piattaforme logistiche che da noi sono del tutto assenti. Ma, va detto a nostra parziale consolazione, che sono davvero poche le città italiane ad essersi attrezzate in questo senso. Per quanto riguarda poi le piattaforme logistiche censite nel rapporto sono appena 13 in tutto, tutte dislocate al Nord. Condividi