di Nicola Bossi
Chi aveva la borsa di studio all’Università di Perugia, attraverso la selezione dell’Adisu, non doveva pagare le rate universitarie. Anzi per la precisione: veniva pagata la prima rata di tre e poi dopo qualche mese persino quella veniva rimborsata. Ed ora? Tutto questo non vale più. Chi ha la borsa per studio – al 90 per cento perché ha un reddito basso - , pagata dai soldi dell’Umbria versati all’Adisu dalla Regione, dovrà comunque pagare la sua quota di iscrizione a secondo della fascia reddito in cui è inserito. E questo non è indolore anche perché le fasce basse hanno avuto un rincaro del 15 per cento, quelle medie addirittura del 30 per cento. Questo avviene tutto quando in Umbria ci sono 10mila cassintegrati. E nel resto del Sud – utenti università di Perugia – la situazione delle famiglie è difficilissima.
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