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E' in uscita per Carocci il "Dizionario gramsciano 1926-1937" (pp. 918, euro 85) a cura di Guido Liguori e Pasquale Voza che raccoglie oltre seicento voci sul pensiero di Gramsci scritte da studiosi di tutto il mondo. Nei suoi ultimi dieci anni, Antonio Gramsci riflette in carcere sulla sconfitta del movimento comunista e sul fallimento della rivoluzione in Occidente. Formula un vero e proprio lessico per esprimere la sua teoria politica e un intero mondo di concetti destinati a influenzare i più diversi campi del sapere. È un linguaggio che inventa spesso parole nuove, o che reinventa parole vecchie arricchendole di significati diversi: americanismo e fordismo, brescianesimo, egemonia, filosofia della praxis, molecolare, nazionale-popolare, Oriente-Occidente, rivoluzione passiva, Stato integrale, volontà collettiva, moderno Principe e tante altre. Il "Dizionario" ricostruisce il significato delle parole e dei concetti presenti nei "Quaderni del carcere" e nelle "Lettere dal carcere", coniugando rigore scientifico e chiarezza divulgativa. Condividi