Gianluca Graciolini Consigliere comunale Prc Non ci stupisce il niet del Comitato Pro Acqua Gualdo sulla proposta di costituire, senza tante puzze sotto il naso, un comitato unitario locale per la specifica mobilitazione della raccolta di firme per indire il referendum contro il Decreto Berlusconi-Ronchi. Dalla vivacetta e a tratti piccata risposta di questo sodalizio sembra che abbiamo richiesto di iscriversi a Rifondazione Comunista, il che non è. Tanto meno abbiamo chiesto di venir meno alle caratterizzazioni e all'autonomia del medesimo. Non c'era, infatti, nel nostro invito la presunzione di dare vita ad un "ennesimo" comitato locale per l'acqua mettendo in discussione l'operato di altri. D'altronde se avessimo voluto mettere in piedi un'altra esperienza di questa natura che ci sarebbe voluto: bastava mettersi d'accordo in quattro o cinque et voilà ecco fatto il comitato. Quanto ai tentativi di strumentalizzazione politica che animerebbero sempre questo tipo di iniziative su cui si rimarca implicitamente ma in maniera un pò stizzita, dal gruppo proacquista, rispondiamo che Rifondazione Comunista è d'altronde un partito e non si maschera nè ciurla nel manico dietro facili ritornelli. Ma non si tratta semmai di strumentalizzazioni politiche, si tratta semplicemente di fare il proprio mestiere di forza politica attenta agli interessi e ai problemi dei cittadini. Una forza politica, quella di Rifondazione, che ha inscritto nel proprio DNA il gene della difesa dei beni comuni e dell'acqua pubblica, da sempre. Se poi il Comitato Pro Acqua, peccando un pò di autoreferenzialità e di presunzione e lamentando anche la lesa maestà sui temi dell'acqua, pensa che per costruire una battaglia politica e sociale per l'acqua pubblica sia sufficiente ed efficace la sola azione dei comitati, ci pare che la realtà delle cose, molto semplicemente ci parli di altro. E il Decreto Berlusconi Ronchi che, se non abrogato, consentirà di privatizzare i servizi idrici in tutta Italia, ponendo tra l'altro fine alle migliaia di gestioni pubbliche comunali ed intercomunali che stanno tanto a cuore allo stesso Comitato, ne sia l'ulteriore e più drammatica testimonianza. Quando esso produrrà i suoi primi effetti non ci sarà certo più margine per le tante riferine di battaglia su chi dovrà gestire l'acquedotto, se direttamente dal comune, o in forma associata tra comuni. Se lo gestiranno da sole le società private a partire dalle multinazionali. Ricordiamo che battaglie referendarie anche difficili sono state vinte proprio dall'unione delle forze: su tutte quelle per l'art. 18 e il nucleare. Comprendiamo invece le preoccupazioni del Comitato sul rischio che corre allorquando la politica, quella vera, torna in campo: i comitati nascono e crescono come funghi quando la politica abdica. Non ci convince per niente la replica dei proacquisti gualdesi che pongono il loro apartitismo come giustificazione del no. Non ci pare che abbiano usato lo stesso metro di misura con il loro ex-portavoce Alessandro Fratini, candidato trombato nella PDL, e, passate le elezioni, tornato a furor di "popolo", si fa per dire, a fare consulenza per il Comitato. Ma soprattutto non ci è piaciuto il fatto che per un'intera settimana il solitamente attentissimo Comitato non si sia accorto che la proposta di legge regionale della PDL sia stata spacciata sui mezzi di informazione come "avvalorata dalla raccolta di firme del Comitato Pro Acqua Gualdo". Non c'è stata ancora nessuna smentita: dobbiamo ritenere la notizia fondata? La nostra proposta di unire le forze non serve a fare confusione, anzi: essa introduce chiarezza. Serve infatti a rendere chiaro a tutti i cittadini chi, tra le forze politiche e sociali e tra i comitati locali, è disponibile a mobilitarsi in maniera senz'altro più efficace ed organizzata puntando dritti al cuore del problema ed è disponibile ad impegnarsi per opporsi in maniera concreta e risoluta al decreto che spazzerebbe via in un sol colpo qualsiasi esercizio di gestione pubblica e con esso verrebbe miseramente mortificato il diritto universale all'acqua. E chi no. Ci saremmo aspettati, però, nel comunicato del Pro Acqua almeno una parolina. Macchè, silenzio assoluto. Dal Comitato sanno bene, se non altro perchè li abbiamo informati direttamente, che il prossimo consiglio comunale ha all'ordine del giorno la proposta di Rifondazione Comunista per la modifica dello Statuto del Comune, completamente in linea con quanto sollecitatoci dallo Stesso Forum Nazionale per l'Acqua pubblica. Ci saremmo aspettati un invito forte e formale, da parte del Comitato, a tutte le forze politiche che siedono in consiglio a fare propria e sostenere questa proposta. Cosa che ci preme e che auspichiamo e per cui lavoreremo. Non c'è stato questo invito e non è una dimenticanza. Quanto al Comitato unitario locale esso si farà comunque, molti cittadini ci hanno già espresso la loro disponibilità e siamo in attesa di risposta da altre forze politiche e dal Comitato del Rio Fergia che, supponiamo, non si farà tanto attendere. Non c'è fretta, le firme si raccoglieranno ad anno nuovo. Il Coordinamento si farà, indipendentemente dalla partecipazione del Comitato Pro Acqua Gualdo che perde l'occasione questa volta per esibire le proprie magliette in palcoscenico. Da qui in avanti non staremo a rispondere ad eventuali repliche: si farebbe solo confusione e la battaglia per l'acqua pubblica non la merita. Condividi