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PERUGIA – Con oltre il triplo degli investimenti rispetto al dato nazionale per interventi a favore della biodiversità e della necessità di porre un argine al cambiamento climatico, l’Umbria è all’avanguardia nelle nuove sfide poste all’agricoltura del terzo millennio, decisive non soltanto per lo sviluppo agricolo, ma soprattutto per l’ecologia e la salvaguardia del pianeta. È quanto è emerso a Ospedalicchio di Bastia (Perugia), nell’ultimo dei tre incontri territoriali (gli altri si sono tenuti a Castiglion del Lago e ad Amelia), promossi dalla Regione Umbria per fare il punto sullo stato di attuazione del Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013. “Tutela della biodiversità e cambiamento climatico sono due fattori strettamente interconnessi – ha spiegato Carlo Liviantoni, vicepresidente della giunta regionale e assessore all’agricoltura dell’Umbria -, e l’Umbria ha posto un accento notevolissimo su questi temi, che sono oggi al centro del dibattito e dell’attenzione mondiale: con i nostri interventi, abbiamo anticipato l’azione stessa della Unione Europea, Comunità, e prefigurato quello che sarà il suo programma in materia con il ‘Terzo Pilastro’”. Liviantoni ha anche espresso soddisfazione per i risultati fin qui ottenuti dal Piano di Sviluppo Rurale: “In questi anni – ha detto – abbiamo creato condizioni di investimento nel settore agricolo e ambientale, cui le imprese agricole hanno risposto con attenzione, tempestività ed efficacia”. “Siamo riusciti - ha detto, nella sua relazione, Ernesta Maria Ranieri, direttore regionale Agricoltura e Foreste e “autorità di Gestione” del Piano di Sviluppo Rurale per l’Umbria - ad attivare gran parte delle azioni e misure del nostro programma”. Azioni e misure che riguardano il clima, le energie rinnovabili, le risorse idriche, la biodiversità, ma anche l’ammodernamento delle aziende agricole, l’accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agroforestali, l’agroambiente, la creazione nelle campagne di infrastrutture a banda larga, l’insediamento dei giovani, il rimboschimento dei terreni agricoli: e, ultimo ma non ultimo, il sostegno alla cooperazione mirata ad innovare ed alla integrazione di filiera. Ai lavori (moderati da Giuseppe Merli, responsabile del Piano di Comunicazione del “Psr”, nel cui ambito si sono tenuti i tre incontri territoriali) hanno preso parte Angelo Frascarelli, dell’Università di Perugia, che ha svolto una relazione su “Il ruolo della ‘Pac’ e le prospettive future”, e Mariella Santavecchi, in rappresentanza del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, che si è soffermata su “La politica dello sviluppo rurale in Italia per il periodo 2007-2013: avanzamento fisico e finanziario”. Nel corso del dibattito sono intervenuti esperti del settore, rappresentanti delle imprese, delle associazioni agricole e dei sindacati. Condividi