Rosaria Parrilla PERUGIA (Avi News) - La legge elettorale regionale è stata al centro di un incontro promosso dal gruppo consiliare Sdi-Uniti nell'Ulivo in collaborazione con l'associazione Socialisti liberali per l'Umbria, che si è svolto sabato 19 dicembre, a palazzo Cesaroni. Tre i punti critici sui quali Ada Girolamini, capogruppo in Regione dello Sdi-Uniti nell'Ulivo, ha votato no e che trovano pieno accordo con la posizione dell'associazione Socialisti liberali per l'Umbria, rappresentata da Ruggero Ranieri, vicepresidente, e Massimo Curini. Tematiche che saranno di nuovo proposte in sede di Consiglio regionale attraverso gli emendamenti che saranno presentati dalla stessa Girolamini. Prima questione principale riguarda il "no" al listino regionale, ma "sì" all'attuale sistema proporzionale previsto per le elezioni comunali dove viene rispettato il principio della programmabilità e i candidati non vengono scelti dalle segreterie dei partiti. Il secondo punto è inerente alla presenza di almeno 1/3 di donne nelle liste, mentre il terzo tema riguarda la doppia preferenza. "Secondo il gruppo socialista, tre sono i punti critici - ha spiegato Ada Girolamini -, che da sempre sono stati all'ordine del giorno e quindi rappresentano una posizione politica nota: uno riguarda il no al listino regionale. Noi siamo per un sistema proporzionale al pari del Comune, che prevede un premio di maggioranza che va distribuito nelle liste che si presentano collegate al presidente, in questo caso, della giunta regionale". "Siamo insoddisfatti soprattutto per la questione del listino regionale - ha rimarcato il vicepresidente dell'associazione Socialisti liberali -. Questo metodo è sbagliato in quanto non affronta il tema della rappresentanza e della democrazia, perché propone i nomi dei candidati scelti dall'alto, che poi automaticamente si trovano a sedersi in Consiglio regionale senza ricevere il mandato dai cittadini-elettori". "Noi pensiamo che sia meglio l'attuale meccanismo del sistema elettorale comunale dove gli eletti vengono scelti all'interno della maggioranza per costituire il premio di maggioranza - ha proseguito Ruggero Ranieri -. Il metodo del listino allontana i cittadini dalla politica e ha la stessa logica che c'è nell'attuale legge elettorale nazionale: una logica che non risponde ai principi di democrazia". "Seconda questione importante - ha proseguito il capogruppo Ada Girolamini -, la presenza delle donne nelle liste, argomento che purtroppo ha trovato poco dibattito all'interno della società. La legge prevede 1/3 di presenza femminile nelle liste e, se dovesse passare, dovrebbe essere così anche per il listino, dove c'è l'elezione garantita. È questa sarà la proposta di emendamento che riproporrò in sede di Consiglio regionale, perché in sede di commissione non è stata approvata". Un commento a caldo anche nei confronti della dichiarazione critica da parte del centro di pari opportunità proprio su quest'ultimo punto. "Ho letto sui giornali la posizione del centro di pari opportunità sulla questione femminile - ha aggiunto Ada Girolamini -, e mi chiedo dove è stato il centro in questi mesi di discussione della commissione, come mai non è intervenuto prima? Mi sembra una posizione tardiva. Vorrei sottolineare che comunque in politica c'è qualcosa che non va, perché la presenza delle donne in questo campo è minore rispetto agli altri ambiti, nonostante tutte le forze politiche siano d'accordo su una maggiore presenza femminile". "Siamo, infine, per il no al terzo mandato della Lorenzetti - ha commentato Massimo Curini -, perché si profila come una resa dei conti all'interno del Partito Democratico, quindi oltre ad un problema politico esiste anche una questione istituzionale e democratica. È necessario chiudere un ciclo politico per aprirne uno nuovo che prevede un vero rinnovamento e dia spazio a nuovi volti e a nuove persone". "Ultimo punto la doppia preferenza - ha concluso il capogruppo socialista -. Si prevede di dare due voti a due persone di sesso diverso e se questo non viene rispettato si ritiene valida solo la prima preferenza. Questo è un aspetto che bisogna esaminare positivamente in sede di Consiglio regionale perché a mio avviso dà più spazio ai giovani e alle donne". Condividi