PERUGIA – “Con il via libera dato dal Comitato di Sorveglianza al Programma attuativo regionale del Fondo Aree Sottoutilizzate 2007-2013, si riattiva il percorso che auspichiamo porti in tempo rapido, come promesso dal Governo che non ha ancora rispettato l’accordo, allo sblocco delle risorse destinate a innalzare la competitività del sistema umbro e a rafforzare le misure anticrisi”. Lo ha detto l’assessore regionale al Bilancio, Vincenzo Riommi, che ha presieduto la riunione d’insediamento del Comitato di Sorveglianza del Programma attuativo regionale per le risorse del Fondo Aree sottoutilizzate (“Par Fas”), nel corso della quale è stato dato il via libera anche al documento di integrazione della programmazione regionale con gli interventi del Governo per lo sviluppo.
“Il Governo rispetti gli impegni presi e sblocchi i fondi del ‘Fas’ – ha detto l’assessore regionale Vincenzo Riommi - Chiediamo che al più presto il Ministero dello Sviluppo economico adotti il decreto di autorizzazione all’impiego delle risorse. Risorse fondamentali anche perché – ha rilevato Riommi – gli interventi definiti dalla Regione Umbria nel ‘Par’ hanno un significativo impatto a sostegno dell’azione anticrisi, aggiungendosi alle misure finanziate dalla Regione stessa in favore delle famiglie e per contrastare i più pesanti effetti della crisi economica sul sistema delle imprese. Infatti – ha concluso - intervengono direttamente sulle attività produttive sia sulle condizioni di contesto, infrastrutturazione a servizio delle imprese e qualificazione di fattori e risorse, che sono spesso freni alla competitività aziendale o fonti di costi aggiuntivi al sistema economico”.
Nel Programma sono definite le azioni, a finanziamento nazionale, attraverso cui la Regione integra la propria strategia di coesione, in coerenza con le indicazioni del Quadro Strategico Nazionale per il riequilibrio economico e sociale tra le aree del Paese. Già condiviso con le forze economiche e sociali umbre al Tavolo del Patto per lo sviluppo, il “Par Fas” 2007-2013 prevede azioni per un ammontare complessivo stimato di 253 milioni di euro, suddivise in cinque Assi. Tenuto conto delle scelte già operate con i programmi “Fesr” e “Fse” e degli indirizzi della strategia regionale, il “Par Fas” si concentra prevalentemente su azioni volte a perseguire obiettivi di tutela, sostenibilità ambientale e prevenzione dei rischi, alla valorizzazione delle risorse culturali e naturalistiche, alla qualità dei sistemi urbani e logistici a servizio dello sviluppo.
Le “azioni cardine”, che hanno un “peso” di circa il 60 per cento (in totale 150 milioni di euro) a valere sulle risorse “Fas”, riguardano il completamento delle infrastrutture a banda larga, la realizzazione di opere per l’approvvigionamento idrico e per la raccolta e il trattamento delle acque reflue, interventi per la prevenzione dei rischi idrogeologici, per il potenziamento della raccolta differenziata, il recupero e la riconversione di siti degradati, il potenziamento dell’aeroporto regionale di Sant’Egidio, il completamento delle piattaforme logistiche regionali e delle aree industriali, la rivitalizzazione e riqualificazione delle aree urbane e dei centri storici, interventi per la tutela e la valorizzazione della biodiversità e dei siti “Natura 2000”.
Adottato dalla Giunta regionale dopo la fase di concertazione e dopo un negoziato tecnico con il Ministero dello Sviluppo economico, dopo la trasmissione allo stesso Ministero il “Par Fas” dell’Umbria è stato sottoposto al “Cipe” (Comitato interministeriale per la programmazione economica) che ha preso atto della proposta nella seduta del 6 marzo scorso. Nella stessa seduta, è stato ripercorso durante la riunione del Comitato di Sorveglianza, il “Cipe” ha ripartito le risorse del “Fas” tenendo conto del taglio del 6.29% per le Regioni del Centro-Nord definito dall’accordo raggiunto a febbraio in sede di Conferenza Stato-Regioni, a seguito dell’eccezionale crisi economica internazionale. Per l’Umbria sono previsti circa 237 milioni di euro (237,453 milioni), con l’impegno da parte del Governo – in base all’intesa – di riassegnare le risorse necessarie per il completamento del Programma a partire dal 2011 o anticipatamente in un quadro di finanza pubblica più favorevole.
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