NORCIA – Norcia ha chiuso le celebrazioni dedicate al Bimillenario della nascita di Vespasiano con l’inaugurazione della mostra “Da Curio Dentato ai Vespasii: Nursia e l’ager nursinus dalla dalla praefectura al municipium” . Nel quadro delle iniziative dedicate al Bimillenario vespasiano Norcia è tappa significativa, motivata dalle origini materne di Vespasiano la cui madre, Vespasia Polla, stando alle notizie riportate dallo storico latino Svetonio, era originaria di Norcia. Il taglio del nastro in Castellina, dove la mostra è stata allestita, è stato preceduto dalla presentazione dell’iniziativa nella Sala del consiglio maggiore del palazzo comunale, alla presenza del sindaco Gian Paolo Stefanelli, dell’assessore comunale alla cultura Franco Mirri, dell’assessore regionale alla Cultura Silvano Rometti, del soprintendente per i Beni Archeologici dell’Umbria, Gabriele Baldelli, del professor Filippo Coarelli, e dei curatori della mostra Maria Angela Turchetti, Liliana Costamagna e Simone Sisani. “Norcia è particolarmente fiera di questa iniziativa – ha spiegato il sindaco di Norcia Gian Paolo Stefanelli - che consente di riaffermare il ruolo istituzionale della città come importante polo culturale della Valnerina e riferimento per il territorio, nel passato come oggi, e di valorizzare appieno lo splendido castello rinascimentale della Castellina. Vespasiano era un instancabile lavoratore, austero nei costumi, parsimonioso, disinteressato, completamente dedito alla cosa pubblica. Doti che in ogni epoca vorremmo trovare nei nostri governanti. Ci piace pensare che il merito vada, oltre alla nonna paterna sotto la cui guida Vespasiano fu educato, anche a Vespasia Polla - donna autoritaria a detta di Svetonio, rimasta presto vedova e dunque principale responsabile dell’educazione dei figli - e perciò indirettamente, anche a questa nostra terra”. “L’inaugurazione di questa mattina – ha detto l’assessore regionale Rometti – è un’importante occasione di visibilità non solo per Norcia ma per l’intero territorio regionale. Questa mostra – ha proseguito – si lega ad altre iniziative sull’imperatore Vespasiano e completa un circuito d’eccezione. Ecco perché la Regione – ha spiegato - ha deciso di investirvi risorse significative”. “Sono due anni che stiamo lavorando su questa mostra – ha spiegato anche l’archeologa responsabile del circuito museale nursino Maria Angela Turchetti – e presto uscirà anche un catalogo. Oltre a tutti i volontari che mi hanno sostenuto in questa ‘missione’ – ha aggiunto – voglio ringraziare l’amministrazione comunale che, all’indomani del suo insediamento, ha dato tutta la disponibilità e mostrato tutta la volontà a realizzare l’evento”. Insieme a dottor Sisani, la Turchetti ha quindi illustrato dettagliatamente la mostra, un’esposizione che si dipana in nove sale del piano superiore del Museo della Castellina. L’intero percorso allestitivo è stato realizzato con contributi della Regione Umbria, del B.I.M. di Cascia, della Comunità Montana Valnerina, della Guaita di Porta Palatina di Norcia e grazie a un decennale lavoro di ricerca e studio e soprattutto di sostegno, da parte di istituzioni e cittadini, al Circuito Museale Nursino, che trova così il suo più felice e naturale epilogo in un allestimento che consente di ripercorrere le tappe della romanizzazione del territorio e di spiegare il significativo afflusso di ricchezze e benessere conseguente alla conquista della regione da parte di Curio Dentato che portò all’ascesa di famiglie locali quali quella dei Vespasii, il ramo materno di Vespasiano. LA MOSTRA – Si compone di testimonianze archeologiche provenienti dalle necropoli, oggetto di numerose e recenti indagini, particolarmente ricche tra III a.C. e I sec. d.C:, che costituiscono pertanto il nucleo centrale della mostra. Il territorio è anche illustrato attraverso i materiali restituiti da alcuni contesti rustici di recente rinvenimento (località Colle dell’Annunziata) e dai santuari di Ancarano, Forma Cavaliera, Monte Aspra, Monte Moro, Arrone: in questi casi si tratta - pur nella diversa rilevanza monumentale - degli ideali pendant dell’altro grande luogo di culto nursino, il santuario di Villa San Silvestro, illustrato dalla mostra di Cascia ad esso specificamente dedicata. Un’ulteriore sezione della mostra riguarda il centro urbano di Nursia, presentato sia negli aspetti topografici - la rilettura delle testimonianze archeologiche identificate nell’area della città ha permesso di proporre una nuova ricostruzione della struttura urbanistica della città - sia in quelli di carattere storico-istituzionale. La mostra trova la sua ideale conclusione nell’illustrazione delle testimonianze relative ai Vespasii: rilevante documento dell’origine locale della famiglia è un frammento di iscrizione pertinente verosimilmente ad un monumento, forse una statua equestre, eretto a Nursia in onore di Vespasio Pollione, avo materno dell’imperatore. Infine alla gens Flavia, celebrata nella grande mostra al Colosseo, il percorso espositivo rimanda con un video e il calco del celebre ritratto di Vespasiano conservato a Copenhagen, significativamente affiancato alla statua romana, frutto di un pastiche probabilmente sei-settecentesco, cui fu affidato il compito di rappresentare Vespasia Polla, madre dell’imperatore, esposta nel cortile del Museo della Castellina. Condividi