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di Daniele Bovi Largo al factotum della città. Ezio Barbieri è un uomo impegnatissimo. Come se non più di Figaro, celeberrimo Barbiere di Siviglia. Tra giornate in riunione e viaggi verso Arezzo proprio non trova il tempo per rispondere a qualche semplice domandina che Umbrialeft avrebbe voluto porgli. In sette minuti totali di conversazione, che Umbrialeft ha registrato e che metterà a disposizione dei suoi lettori, l’unica cosa che Barbieri ha detto è che “delle mie cose private non mi va di parlare”. Inutile ogni replica, tipo guardi Barbieri che è una cosa pubblica. Niet, un muro. “E poi io a lei non la conosco”. Ma ci siamo presentati. “Eh ma io a lei non la conosco...come faccio a parlare delle mie cose private”. Nisba. Ora, in una città normale, in una situazione normale, con una società normale, quando la proprietà di una squadra di calcio con 105 anni sulle spalle cambia, di solito si convoca una conferenza stampa in cui il nuovo proprietario si presenta, affiancato dall’amministratore unico del Perugia Calcio Covarelli, e illustra i suoi piani alla città. Al signor Barbieri avremmo voluto chiedere cosa fosse esattamente successo nel luglio scorso. Quando, cioè, ha sottoscritto per intero il capitale del Perugia Calcio (120mila euro) diventandone dunque il proprietario. Avremmo poi voluto chiedere di cosa si occupa la Ge.Se. da lui amministrata, che detiene per intero le azioni del Perugia Calcio. Avremmo voluto chiedere cosa pensa di fare per la campagna acquisti che si apre a gennaio e quanto si intende investire. E invece nisba. Per leggere tutti gli articoli di Umbrialeft relativi alla vicenda Covarelli-Barbieri clicca qui http://www.umbrialeft.it/node/27231, qui http://www.umbrialeft.it/node/27544 e qui http://www.umbrialeft.it/node/27273 Condividi