di Daniele Bovi Approdano questa mattina in Commissione Bilancio al Comune di Perugia i capitoli relativi all’aumento di capitale della Gesenu (la società partecipata al 45% dal Comune che si occupa della raccolta dei rifiuti) e all’ampliamento del suo oggetto sociale, oltre che quello relativo alla ricognizione sulle società partecipate dal Comune. Se dell’aumento di capitale Umbrialeft ha parlato diffusamente nel settembre scorso (http://www.umbrialeft.it/node/23778), della modifica dell’oggetto sociale è la società stessa ad informare il Comune. Nel consiglio d’amministrazione di fine ottobre infatti si stabilisce che nel raggio d’azione della Gesenu entra anche “la produzione e commercializzazione di energia derivante da fonti rinnovabili”. Una formula molto ampia che però sancisce l’ingresso della società in un nuovo settore di business. Per sapere a quale metodo di produzione di energia sta pensando l’azienda guidata da Antonielli bisognerà aspettare progetti industriali più concreti che traducano queste parole in fatti. Sempre per quanto riguarda l’articolo uno, il consiglio d’amministrazione stabilisce in sostanza che tutta l’attività di liquidazione, accertamento e riscossione della TIA passa in capo alla società. Letteralmente, la modifica prevede che la Gesenu si occuperà della “gestione delle attività di liquidazione e di accertamento dei tributi e quelle di riscossione dei tributi e di altre entrate e delle attività connesse o complementari indirizzate al supporto delle attività di gestione tributaria e patrimoniale, con esclusione di qualsiasi attività di commercializzazione della pubblicità”. Questa modifica assume un valore particolare anche pensando alla procedura per l’assegnazione del servizio, vinta da Gesenu, per la gestione dei rifiuti dell’Ato2. Se si propenderà per considerare la TIA un tributo infatti (la discussione è ancora aperta) essa potrà essere applicata e riscossa dal gestore solo se il suo statuto lo prevede. Ecco il perché della modifica. LA RICOGNIZIONE SULLE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE La Finanziaria 2008 impone agli enti locali, entro il 31 dicembre 2010, di avviare le pratiche di dismissione delle partecipazioni in società “non strettamente necessarie al perseguimento delle finalità istituzionali”. Così il Comune di Perugia, una volta individuati i due ambiti strategici in cui mantenere le quote, ossia quello dei servizi pubblici locali in senso stretto (gas, acqua, rifiuti, trasporti e così via) e quello che attiene lo “sviluppo e la valorizzazione del territorio negli aspetti infrastrutturali (materiali e immateriali), e quindi economici, sociali e culturali, individua quali sono le partecipazioni da mantenere o da dismettere. Il Comune manterrà quote in Minimetrò Spa (70%), Conap Srl (52,72%), Apm Spa (45,99%), Gesenu Spa (45%), Si(e)NERGIA Spa (36,61%), Umbra Acque Spa (33,33%), Centralcom Spa (14%), Agenzia per l’energia (5,56%) e Sipa Spa (22,58%). Saranno dismesse invece le quote di Università dei Sapori (7%), Agenzia per l’innovazione nell’amministrazione e servizi pubblici (6,25%), Webred Spa (2,62%), Fintab Spa (0,06%) e Fat Coop (0,09%). Condividi