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UMBERTIDE - “Abbiamo traguardato una tappa importante nel percorso che ci porterà alla costruzione dell’autonomia gestionale dell'Alta Umbria in materia di rifiuti e concordato che entro il 2010 approveremo il Piano d’Ambito, in modo da affrontare con gli strumenti necessari le scadenze e gli obiettivi fissati dalla legge ed essere in grado di dare piena attuazione alle previsioni del Piano Regionale”. Così il presidente dell'Ambito Territoriale Integrato 1 dell'Umbria Fernanda Cecchini sintetizza l'esito della riunione dell’assemblea che si è tenuta nella residenza municipale di Umbertide, nella quale sono stati deliberati gli atti fondamentali per la definizione del Piano d’Ambito dei rifiuti. I sindaci hanno approvato il documento preliminare per l’avvio della procedura di Valtutazione Ambientale Strategica (VAS), che servirà a definire la situazione relativa ai sistemi di raccolta e smaltimento dei rifiuti ed all’impiantistica, con l’obiettivo di indicare, in sede di redazione del Piano d’Ambito, le possibilità di ottimizzazione della gestione del ciclo dei rifiuti, le modalità di potenziamento della discarica di Belladanza a Città di Castello e gli obiettivi funzionali al conseguimento dell’autonomia gestionale, in linea con le previsioni del Piano Regionale dei Rifiuti. Insieme all’iter relativo alla VAS, è stata avviata anche la procedura che riguarda l’altro documento cardine del Piano d’Ambito, rappresentato dal Piano Economico-Finanziario, nel quale saranno sintetizzate le previsioni nell’arco di 15 anni sulla base del modello organizzativo e gestionale che si darà l’Ati 1, degli investimenti impiantistici programmati e dei proventi derivanti dalla tariffa. In questo contesto, i sindaci hanno stabilito di andare all’elaborazione di uno studio per la definizione dei criteri di assimilazione dei rifiuti speciali agli urbani, che sarà propedeutico all’applicazione della tariffa relativa all’erogazione dei servizi nei 14 comuni dell’ambito. In considerazione della programmazione degli interventi che dovranno consentire all’Ati 1 di raggiungere la quota del 65% di raccolta differenziata nel 2012, l’assemblea ha approvato, inoltre, i criteri di ripartizione delle risorse assegnate dalla Regione dell’Umbria per la riorganizzazione del ciclo dei rifiuti, secondo una logica che terrà conto di garantire adeguate possibilità di potenziamento della raccolta porta a porta nei comuni con meno di 10mila abitanti. Infine, i sindaci hanno preso in esame il quadro normativo relativo alla forma di gestione del servizio dei rifiuti dettato dalla riforma dei servizi pubblico locali a rilevanza economica, che prevede, in particolare, la cessazione alla data del 31 dicembre 2011 delle gestioni “in house”. Condividi