“Una vicenda che si è conclusa come doveva concludersi, anche se ha il risvolto amaro di un ragazzo rimasto solo. Ma non si possono trovare colpevoli dove non ce ne sono”. E’ il commento del consigliere Franco Zaffini (An-Pdl) sull’archiviazione del caso Bianzino. “Storia dai risvolti tragici che – per Zaffini - è stata vergognosamente strumentalizzata da parti politiche e sedicenti associazioni più che politicizzate. Si è tentato, ingiustamente, di gettare la croce addosso al sistema carcerario, sicuramente in difficoltà, ma a causa del sovraffollamento e non certo per il comportamento del personale di polizia penitenziaria, veri e propri figli d’Italia, che ogni giorno per un misero stipendio, sono costretti, anch’essi, nelle patrie galere. Sottoposti a condizioni lavorative oggettivamente gravose, con turni massacranti pur di riuscire a tenere in piedi un sistema che rischierebbe
la paralisi se non fosse per la loro umanità, buona volontà e il grande senso del dovere”. “D’altro canto, ora che la verità è stata accertata, sono certo – conclude Zaffini- che le istituzioni saranno vicine al ragazzo che ha dimostrato di non lasciarsi ingoiare dalla speculazione politica tentata da molti su questo caso, così come testimonia l’incontro con il Ministro Meloni che si è detta pronta ad aiutare il giovane figlio di Bianzino. Solidarietà, però, va anche tributata all’agente fatto oggetto di sospetti e calunnie, e all’intero corpo di polizia penitenziaria. A questo punto – conclude il capogruppo An-Pdl - si abbia almeno il coraggio di chiedere scusa”.
Sul caso della non ammissione dei sindacati come parti civili nel processo Umbria Olii, Zaffini che non vi sia “Nessun colpo di scena. Al contrario, è più logico
sorprendersi per tale pretesa da parte dei confederali”. “Del resto – sostiene il consigliere - nessuna delle vittime possedeva tessere sindacali, e la pretesa autoreferenziale della Cgil conferma la volontà di esercitare una rappresentanza che eccede le proprie competenze. Proprio per il rispetto delle vittime e del dolore dei familiari, in casi come questo, i sindacati e alcuni dei loro rappresentanti dovrebbero resistere alla tentazione di fare propaganda politica o ancora peggio personale, astenendosi dai luoghi loro estranei, come le sedi giudiziarie, in cui è la magistratura a dover stabilire colpe e pene”.
Recent comments
12 years 10 weeks ago
12 years 10 weeks ago
12 years 10 weeks ago
12 years 10 weeks ago
12 years 10 weeks ago
12 years 10 weeks ago
12 years 10 weeks ago
12 years 10 weeks ago
12 years 10 weeks ago
12 years 10 weeks ago